PALERMO. Gli operatori di Almaviva Contact hanno manifestato ieri in piazza Verdi a Palermo davanti al teatro Massimo, dove è andata in scena la prima dell'opera Lucia di Lammermoor' di Gaetano Donizetti.
La scorsa settimana Almaviva ha comunicato ai sindacati la decisione di aprire le procedure di mobilità per 2.988 addetti su scala nazionale - i licenziamenti riguardano le sedi di Palermo (1.670), Roma (918) e Napoli (400) - e da allora i lavoratori protestano non solo con scioperi, presidi e sit-in per le strade del capoluogo siciliano ma anche sul web e sui social, dove su facebook e twitter hanno aperto profili e lanciato petizioni on line per dire no al piano di esuberi. In piazza i lavoratori hanno cartelli con scritto 'siamo tutti Almaviva' e scandiscono slogan.
Con loro c'è anche l'assessore comunale alle Attività produttive Giovanna Marano. "Vogliamo sensibilizzare la città sulla vertenza Almaviva che è diventata la vertenza di Palermo - dice Massimiliano Fiduccia Rsu della Slc Cgil - perché 1.670 licenziamenti in cittèà hanno ripercussioni sull'intero tessuto sociale ed economico di Palermo. Ci appelliamo al governo nazionale per aprire un tavolo nazionale su questa vertenza. Non basta il tavolo sulla crisi dei Call center riattivato lo scorso 9 marzo al Mise, che è rimasto fermo per un anno e mezzo. Questa vertenza va affrontata a livello nazionale con un confronto ad hoc: in ballo ci sono 3 mila licenziamenti su scala nazionale".
Domani a Roma l'assessore regionale alle attività produttive Maiello Lo Bello incontrerà i vertici del gruppo a Roma, e in serata a Palermo i sindacati, mentre il 1 aprile a Roma l'azienda incontrerà i sindacati per discutere l'avvio delle procedure di mobilità.
Immagini di Marcella Chirchio.
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