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Il figlio ammalato e ora lo sgombero: "Siamo disperati, chiediamo una casa"

PALERMO. Loro figlio è gravemente ammalato e domani rischiano di finire per strada: la famiglia Gandolfo entro 24 ore dovrà lasciare l'appartamento di via Sadat, occupato abusivamente qualche anno fa. L'ultimo giorno di tregua e poi l'ufficiale giudiziario tornerà a bussare alla loro porta e stavolta lo sgombero non sarà più rinviabile.  "Non sappiamo cosa fare, non sappiamo dove sbattere la testa. Da domani non avremo più un tetto", raccontano. "La preoccupazione maggiore è nostro figlio, almeno lui ha bisogno di serenità". Il figlio minore della coppia, un ragazzino di appena 15 anni, è infatti gravemente ammalato di cancro, una patologia che lo affligge da mesi e lo costringe a cure continue. "Sindaco Orlando - fa appello la madre, Domenica Oliva -, chiedo di provvedere e darci un alloggio, soprattutto per mio figlio, che sta già vivendo il suo calvario. Non diamogli anche questa sofferenza".

Dopo aver commesso un reato il padre perde il lavoro e finisce ai domiciliari: "Prima riuscivo a sostenere economicamente la mia famiglia. Dopo aver perso il lavoro, non ho più potuto e adesso il nostro reddito è zero. Non possiamo pagare un affitto e abbiamo bisogno di aiuto, soprattutto per nostro figlio", dice Gandolfo.

Stamattina il sindacato Sunia di Palermo,  i comitati di lotta per casa 12 luglio e Prendocasa hanno organizzato una conferenza stampa in via Sadat per puntare i riflettori sulla storia. "L'Amministrazione comunale - dice Nino Rocca, del comitato lotta per la casa 12 luglio - non ha ancora trovato una soluzione per questa famiglia, come invece un mese fa era stato promesso. Intanto, domani un'altra famiglia, con un ragazzino ammalato grave, rischia di finire per strada".

Già il mese scorso, la famiglia aveva ottenuto la proroga dello sgombero, che scadrà appunto domani. "Il proprietario di casa stavolta non accetta compromessi", spiegano i comitati. "Il Comune deve trovare una soluzione entro oggi".

Dall'assessorato comunale alle Attività sociali fanno sapere che "gli uffici si stanno occupando del caso della famiglia Gandolfo". "Abbiamo proposto al proprietario la proroga dello sgombero, pagando sin da subito sei mensilità anticipate, ma lui non ha accettato - spiega l'assessore comunale Agnese Ciulla -. Stiamo continuando a insistere per una sua collaborazione. Avevamo anche contattato un b&b convenzionato ma non è stato disponibile ad ospitare la famiglia".

 

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