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Il clan della Guadagna nelle indagini sull'assalto al portavalori di lunedì
e sul delitto Sciacchitano

PALERMO. A Palermo c' è una pista che porta dritto alla Guadagna per i casi di cronaca nera più eclatanti delle ultime settimane. L' ultimo in ordine di tempo risale a lunedì mattina ed è la rapina con conflitto a fuoco davanti a una banca di via Leonardo da Vinci. Un gruppo di banditi non ha esitato a fare fuoco all' impazzata e a sparare anche contro i metronotte, ferendone gravemente uno, per poi fuggire con 200 mila euro in contanti. Gli investigatori della polizia sono convinti che il colpo sia opera di personaggi della zona della Guadagna, di malviventi spregiudicati che da alcuni mesi «lavorano» con gli assalti ai portavalori. Personaggi «corna dure», come i Profeta definiscono nelle intercettazioni le persone che sanno farsi valere con le maniere forti.


«Ci sono giovani mafiosi agguerriti e disposti a tutto pur di scalare le gerarchie - spiega il questore Guido Longo -. Giovani determinati e cruenti che vogliono scalare le gerarchie mafiose con qualunque mezzo e sono pronti a tutto. In città e alla Guadagna assistiamo a grosse fibrillazioni criminali e sembra di capire che qualcuno voglia imporre il potere con azioni eclatanti. Seppur senza mai perdere di vista le tradizioni della vecchia mafia. Alla Guadagna, in occasione dell' ultima indagine, mi è sembrato di tornare indietro di venti anni, anche per via di alcuni antichi riti come il bacio in bocca tra mafiosi. Una mafia che non ha mai smesso di fare cassa, anche con rapine dai bottini consistenti».
Gli investigatori sono al lavoro sulla rapina di lunedì e stanno sviluppando una serie di elementi per riuscire a risalire agli autori. Che avrebbero le ore contate. Ma c' è un altro caso ancora irrisolto e che sembra legato a regolamenti di conti per storie poco chiare. Una sparatoria a Bonagia e un omicidio nella zona di via Oreto nell'arco di poche ore poco più di un mese fa, il 3 ottobre. Un sabato di fuoco. Prima viene gambizzato in via dell' Allodola Luigi Cona, titolare di una rosticceria, poco dopo in via della Conciliazione viene freddato a colpi di pistola Mirko Sciacchitano. Non è stato ancora accertato se tra i due episodi ci sia un collegamento, ma le zone in cui sono avvenuti i fatti ricadono nell' orbita della Guadagna. Le dinamiche criminali nel quartiere dalle solide radici mafiose, dove il principale business è da decenni il traffico di stupefacenti, sono all' attenzione delle forze dell' ordine, che si trovano alla prese con episodi violenti e preoccupanti.
Le rapine sono uno degli affari preferiti dal gruppo della Guadagna. Nell'ordinanza contro Profeta e i suoi fedelissimi c' è la storia di un assalto all' agenzia postale privata «La nuova posta» di corso Finocchiaro Aprile, di cui rispondono Giuseppe Galati e Antonino Palumbo. Una storia del dicembre 2012, un colpo pianificato, così come svelato dalle microspie piazzate in un locale di via Bergamo nella disponibilità di Galati, per mettere le mani su circa 18 mila euro incassati per le tumulazioni dal vicino ufficio dell' ente camposanto Santo Spirito (i due rapinatori, che sequestrarono clienti e impiegati, tenendo in ostaggio una donna con il suo bambino, vennero subito bloccati dalla polizia e il bottino venne recuperato). Gli organizzatori del colpo attendono una preziosa soffiata, l' informazione che all'ufficio arriveranno le somme incassate dall' ente. A fornirla sarebbe stato Giuseppe Lucera, zio di Palumbo, gestore di una impresa di pompe funebri nella quale lavora Domenico Abbonato, anch' egli indagato (insieme con Lucera è considerato uno dei basisti).
Gli affari alla Guadagna si fanno anche con il traffico di droga. E gli agenti della mobile hanno ricostruito incontri e contatti tra esponenti della famiglia palermitana e personaggi calabresi specializzati nello smercio all' ingrosso di droga. Alcune visite in Sicilia di trafficanti e alcuni viaggi dei palermitani sono stati ricostruiti dai poliziotti. A Palermo acquisti di carichi di stupefacenti venivano compiuti allo Zen. Risulta dalle intercettazioni. Ce n' è una in casa di Salvatore Profeta in cui si racconta di un pranzo con «i picciotti di tutte le zone e con quelli che compongono un potente squadrone allo Zen». Una delle piazze principali del mercato degli stupefacenti.

Testo di Virgilio Fagone, video inviato dalla polizia

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