PALERMO. Mannino, nella ricostruzione della procura, temendo per la sua incolumità, grazie ai suoi rapporti con l'ex capo del ros Antonio Subranni, nel '92, avrebbe fatto pressioni sui carabinieri perchè avviassero un «dialogo» con i clan. In cambio si sarebbe adoperato per garantire un'attenuazione della normativa del carcere duro. L'ex ministro si è sempre difeso negando ogni coinvolgimento nelle vicende che gli sono state contestate. Dopo 23 mesi di processo la procura ne aveva chiesto la condanna a 9 anni. Prosegue, intanto, davanti alla corte d'assise il processo agli altri imputati - ex ufficiali dell'arma, boss, pentito e Massimo Ciancimino - che, a differenza di Mannino, hanno scelto il rito ordinario e non l'abbreviato.
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