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Studenti in piazza a Palermo contro la Buona Scuola - Video

 PALERMO. Più di un migliaio gli studenti delle scuole palermitane  questa mattina sono scesi in piazza per dire no alla riforma della Buona Scuola.

Il corteo studentesco, organizzato dal Coordinamento Studenti Medi Palermo è partito da Piazza Verdi, dove gli studenti si sono riuniti dietro uno striscione in cui figurava la scritta “All’assalto del futuro! Vogliamo tutto! Gianmarco Libero!”. Con cori e interventi al megafono hanno voluto manifestare la loro volontà di opposizione nei confronti della Buona Scuola e della sua attuazione concreta e hanno rivendicato "la necessità di poter godere dei propri diritti di studenti e di poter esprimere il dissenso, chiedendo per questo motivo la liberazione di Gianmarco" Codrano, lo studente universitario originario di Milazzo, che la scorsa settimana è stato arrestato a Palermo per i disordini avvenuti a  Cremona durante una manifestazione contro Casa Pound.

"Vogliamo una scuola che, anziché annichilire le nostre coscienze attraverso la competizione, il “merito”, un sapere di tipo nozionistico, sia il motore caldo per la costruzione di un mondo presente e futuro migliore – dichiara lo studente Michele Minardi -.  Il governo Renzi, con la Buona Scuola, le nostre scuole invece le trasforma in azienda, imponendo la figura del preside-manager e spacciando l’alternanza scuola-lavoro per formazione quando in realtà sappiamo benissimo si tratta di lavoro gratuito” . “Oggi siamo qui per ribadire con forza il nostro no nei confronti della Buona Scuola, perché crediamo sia un nostro dovere alzare la testa nel momento in cui ci vengono negati diritti. – dice un'altra studentessa, Simona Pezzella -. Così come ha sempre fatto anche Gianmarco, lo studente arrestato la scorsa settimana, che nelle lotte per i diritti degli studenti si è sempre speso con generosità e determinazione. Vogliamo che venga liberato e che possa tornare presto con noi nelle piazze, nelle strade, all'università".

I PUNTI PRINCIPALI DELLA BUONA SCUOLA. 

Super-presidi. I presidi potranno assumere per chiamata diretta gli insegnanti con l’esclusione dei parenti. I professori saranno assunti con un contratto triennale rinnovabile sulla base delle competenze o dopo un colloquio. L’Ufficio scolastico regionale provvede alle assegnazioni dei docenti che non abbiano ricevuto o accettato proposte e, comunque, in caso di inerzia dei dirigenti scolastici. Per un’esigenza di trasparenza i curriculum degli insegnanti verranno pubblicati sul sito della scuola.

Supplenti. Il preside utilizzerà ancora i docenti dell’organico dell’autonomia per la copertura delle supplenze fino a 10 giorni. E può individuare nell’ambito dell’organico dell’autonomia fino al 10% di docenti che lo aiutino nelle attività scolastiche.

Premi per i prof. Il governo ha stanziato 200 milioni che dovranno essere usati per premiare i docenti con un’attenzione particolare per i territori a maggiore rischio educativo. I criteri di valutazione degli insegnanti saranno definiti da un comitato formato da dirigente, professori, genitori e studenti.

Detrazioni per le paritarie. Si potranno detrarre le spese sostenute per la frequenza scolastica nelle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie paritarie, per un importo annuo massimo di 400 euro a studente.

School bonus. Introduce benefici fiscali (credito d’imposta al 65% per il biennio 2015 - 2016 e del 50% per 2017) nella dichiarazione dei redditi per chi farà donazioni in denaro per le scuole. Il credito non è cumulabile con altre agevolazioni previste per le stesse spese e vale sia per le scuole statali che quelle paritarie. I fondi potranno essere usati per la costruzione o la manutenzione degli edifici o ancora per la promozione di progetti dedicati al futuro lavorativo degli studenti.

Formazione. Sarà introdotta una carta elettronica annuale da 500 euro che gli insegnanti potranno usare ogni anno per la loro formazione ma dovranno sottoporsi anche alle attività di formazione obbligatorie che verranno decise dall’istituto.

Offerta formativa. Viene definita in un piano triennale rivedibile annualmente ed elaborato dal collegio dei docenti, sulla base degli indirizzi e delle scelte di gestione e amministrazione definiti dal dirigente scolastico, ed approvato dal consiglio di circolo o di istituto. Il Piano contiene l’indicazione del fabbisogno di posti nell’organico dei docenti e la programmazione dell’offerta formativa ad essi riferita ma anche le previsioni per il personale Ata.

Assunzioni. Centomila precari stabilizzati dal prossimo anno svuotando le graduatorie ad esaurimento. Nel 2016 sarà bandito un concorso per 60mila abilitati.

Edilizia scolastica. In ogni regione dovrà essere costruita almeno una nuova scuola innovativa dal punto di vista architettonico, tecnologico, dell’efficienza energetica, della sicurezza strutturale e antisismica.  Infine, il governo ha stanziato 40 milioni per i controlli di solai e controsoffitti degli edifici scolastici.

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