PALERMO. Sarebbero loro gli scafisti che avrebbero condotto centinaia di migranti in mare aperto alla volta delle coste italiane cercando, una volta raggiunti dai mezzi di soccorso, di mimetizzarsi con i profughi.
Dopo l’ultimo sbarco nel porto di Palermo la polizia ha arrestato due uomini, accusati di essere gli scafisti di una delle tante carrette del mare che sfidano le acque del Canale di Sicilia. Le manette sono scattate per il marocchino Rachid El Aouari 27 anni e il tunisino Amri Abuda 28 anni di nazionalità tunisina.
Secondo gli investigatori, gli arrestati erano al timone di una carretta del mare con 230 profughi poi soccorsa dalla Siem Pilot, battente bandiera norvegese, attraccata al porto mercoledì scorso con 770 migranti a bordo. Grazie all'aiuto di interpreti e mediatori culturali sono state raccolte le drammatiche testimonianza dei naufraghi fuggiti dalle guerre civili.
Secondo i migranti i due arrestati erano rispettivamente chi guidava la carretta e il suo complice. Nello stesso sbarco sono stati arrestati due migranti marocchini che erano stati espulsi dall’Italia e che avevano cercato di nuovo di raggiungere le nostre coste sperando di potersi nascondere tra le centinaia di disperati che fuggono dalla fame e dalla guerra.
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