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Atleti palermitani uniti per salvare il Velodromo - Video

PALERMO. Football americano, rugby, calcio femminile e baseball si uniscono per salvare il Velodromo "Paolo Borsellino" di Palermo. E' partita ieri sera la mobilitazione dei presidenti delle società sportive cittadine, unite per agire su due fronti: sensibilizzare la cittadinanza, e formulare una proposta di autogestione dell'impianto all'amministrazione comunale.

Oltre 500 atleti, con la maglietta della propria squadra in rappresentanza del proprio sport,  si sono riuniti per coordinarsi ed agire insieme al fine di salvare una delle poche valide strutture sportive rimaste nel palermitano. La protesta nasce dagli ultimi episodi di violenza che ha visto l'impianto sportivo nel mirino dei vandali. Gli atleti che fino alla scorsa settimana si allenavano al Velodromo non possono più farlo, infatti, a causa dei danni arrecati qualche giorno fa ai quadri elettrici da ladri di rame e batterie.

Inaugurato il 2 febbraio del 1991, il Velodromo vantava 12.000 posti a sedere; tribuna principale coperta da una tettoia lignea (la più lunga d'Italia senza pali di sostegno); pista ciclistica e, al suo interno, un campo da calcio, rugby e football americano; nel 1999 ospitò sotto i riflettori e le telecamere di mezzo mondo la prima  edizione dei Campionati Mondiali di Football Americano.

UN FLASH MOB DOMENICA. «Ridateci il velodromo altrimenti ci arrabbiamo», è questo lo slogan del falsh mob  organizzato da alcuni sportivi palermitani per domenica prossima, alle 11 a piazza Politeama, «per rivendicare il diritto allo sport e alzare l'attenzione su quanto accaduto nei giorni scorsi nella struttura sportiva», una delle poche rimaste in città. Due ladri sono stati arrestati lunedì scorso mentre cercavano di rubare batterie e cavi in rame dell'impianto elettrico del Velodromo. «L'ennesimo atto vandalico - scrivono gli organizzatori del flash mob - che ha bloccato l'attività sportiva delle società che si stavano preparando ad affrontare importanti appuntamenti agonistici. Una tragedia annunciata, una fotografia di una città paralizzata dall'incuria e dal disinteresse».

Servizio di Maria Teresa La Via

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