«Un esempio di scuola di funzionario
pubblico corrotto». Queste le parole di Francesco Messineo, sul funzionario regionale finito in cella - Gianfranco Cannova 56 anni dell'assessorato regionale all'Ambiente della Regione
siciliana - accusato di corruzione e finito in cella insieme ad altri quattro, nell'ambito di un'operazione condotta sullo smaltimento dei rifiuti in Sicilia. «Un funzionario non apicale - ha spiegato il procuratore - è la
posizione migliore perchè presispone atti per il dirigente e lo
può trarre in inganno». Dopo aver rivelato come dalle
intercettazioni risultassi l'acredine di Cannova nei confronti dei
superiori gerarchici, Messineo ha sottolineano come «i semplici
controllo gerarchici sono carenti. Servirebbero controlli esterni
qualificati» anche perchè «le norme oscure e complicate sono il
sogno di ogni corrotto. Bisognerebbe semplificare le norme ed
eliminare la discrezionalità»
«La corruzione e i corrotti sono
un rifiuto speciale e pericolosi. L'imprenditore del catanese
aveva bisogno di ampliare la discarica a 3 milioni di metri
cubi. Aveva bisogno dell'Aia autorizzazione integrata
ambientale. Sembra che l'azione per ottenerla in modo illegale
sia la regola», ha detto invece Dino Petralia procuratore aggiunto
di Palermo.
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