"Cresciuto dal niente" e catapultato al Palermo, dove sogna di raggiungere la Serie A senza le amarezze di un anno fa. Alberto Brignoli è finalmente un giocatore rosanero, dopo quasi una settimana di attesa in ritiro, ad allenarsi senza essere ufficialmente un membro dell'organico di Tedino: "Questioni tra società, io non ho mai avuto nessun problema".
Il suo percorso è stato in continua ascesa, prima di giungere nel ritiro di Sappada: "Prima di arrivare alla Sampdoria ho fatto più di 200 partite tra Serie C e Serie B, sono arrivato lì dalla Juventus e davanti avevo Viviano. In Spagna, probabilmente, non mi è stata data l'opportunità di dimostrare quel che potevo dare. Se uno fa dieci partite e le sbaglia tutte è un conto, ma non ho potuto mettermi in mostra. A Perugia ho accettato una grande sfida, perché mi piacciono, e penso di averla vinta sia dentro che fuori dal campo, mi ha lasciato un ricordo eccezionale. A Benevento, quando sei ultimo, a volte fai bene e a volte fai male, ma quando prendi tre gol mica puoi passare per il migliore in campo. Qualcosina lì l'ho fatta comunque. Il gol è qualcosa di anormale, ma fa parte del gioco. La situazione era disperata e il fato è tornato dalla nostra, enfatizzando tutto. Abbiamo ottenuto il primo punto, col Milan dell'esordio di Gattuso e con un gol del portiere: è bello, ma è enfatizzato. Ora sono qui per dare il 200% e voglio mettermi a disposizione con la massima umiltà".
Arriva a Palermo con tre "sponsorizzazioni" di un certo rilievo: "Belotti abita a cinque chilometri dal mio paese, mi ha parlato benissimo di Palermo, ma non è che ci volesse una persona ad incentivarmi in maniera incentivata. La scelta è stata naturale. Poi ho parlato anche con Viviano, con cui ho un buon rapporto extra calcistico, mentre Sorrentino l'ho conosciuto in campo ed è un ragazzo eccezionale. Tutti mi hanno dato una parola di benvenuto a Palermo".
E in ritiro, in questi giorni, ha già avuto modo di mettersi in mostra: "Il primo allenamento con Sicignano è stato bello, è la cosa principale perché il lavoro è alla base di tutto. Mi trovo bene con i ragazzi, con Vincenzo si sta instaurando un bel rapporto e si lavora col sorriso, anche quando si è stanchi o in difficoltà. C'è sempre il modo per tirar fuori il sorriso. Con gli altri portieri è un piacere lavorare, sono ragazzi onesti e con voglia di fare. Tutti l'abbiamo, è bello lavorare così. Questa cosa mi piace, sono ottimi portieri e per me è uno stimolo. Pomini ha fatto una stagione importante ed è un professionista serio, non posso che parlarne bene. Alastra è forte, un giovane che ha già giocato. Marson è la nostra mascotte perché è il più piccolo, ma è veramente molto bravo. A volte, quando siamo stanchi, tira un po' la mandria. Per quel poco che ho potuto conoscerlo, inoltre, Sicignano ha sempre la parola giusta".
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