PALERMO. Lo stadio si può fare. Il sindaco Leoluca Orlando alza il pollice sul progetto che Baccaglini e soci presenteranno entro la fine della stagione.
Orlando manifesta soddisfazione per l’incontro avuto con il neo presidente rosanero: “Devo esprimere come sempre grande interesse per far sì che il Palermo possa giocare e vincere. La società deve avere da parte del sindaco il massimo dell’attenzione, per questo a Baccaglini ho confermato quanto sempre detto agli altri presidenti – dice Orlando -. L’amministrazione comunale deve fare di tutto affinché la società abbia gli impianti più idonei. Qualora presentino un progetto idoneo verrà valutato. L’amministrazione seguita con attenzione la vicenda, anche se ora siamo di fronte al presidente della società. La lega è molto rigorosa in tal senso. Confermo inoltre che se dovesse esserci un progetto verrà sottoposto con un’attenzione positiva. Maurizio Zamparini non è più presidente ma non dimentico gli anni bellissimi dati a Palermo nel calcio – il ricordo di Orlando – . Non vorrei si compromettesse il ricordo del passato con un calcio eccellente. È doveroso dirlo“.
Orlando torna sull’incontro avuto con Baccaglini: “È dovere di un sindaco avere rapporti con la società del Palermo, riconosciuta dalla Lega – prosegue il sindaco dopo la conferenza stampa – . È stato un incontro importante dove Baccaglini ha confermato l’intenzione di realizzare un nuovo stadio. Io ho ribadito a lui quanto ho detto in passato a Zamparini, ovvero che sia presentato un progetto conforme alle regole. La strada che abbiamo percorso andrà avanti, Palermo sta culturalmente cambiando. Il vecchio progetto presentato nel 2011, con compensazione edilizia, non è stato esaminato perché la legge è cambiata. Il nuovo progetto dovrà presentare uno stadio che si sostiene autonomamente dal punto di vista economico. Se mi fido di Baccaglini? Mi fido di chi si presenta con le carte in regola, l’ho incontrato solamente quando mi ha intervistato anni fa. Zamparini ha regalato anni bellissimi a Palermo, gli dobbiamo riconoscere un’esperienza che forse non è terminata al meglio".
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