Correva l’anno 1987 e precisamente il 2 agosto quando Pietro Morello, di Villabate (alle porte di Palermo), ebbe il merito e l’onore di diventare campione italiano di boxe dei superpiuma battendo Antonio Renzo, pugile calabrese dal destro al tritolo. Ma contro ogni pronostico il siciliano smentì tutti con una gara intelligente, dove la sua mobilità sul tronco e la sua boxe a distanza ebbero buon gioco dell’avversario. Morello non si fermò al titolo italiano e l’anno successivo conquistò l’europeo ai danni di un altro italiano, Salvatore Curcetti.
Le sue orme nel professionismo vengono, a distanza di più di trent’anni seguite da Samuele Greco, pugile villabatese classe 2003 entrato da pochissime settimane nel mondo della boxe che conta, con un incontro e vittoria nel primo round per ko ai danni del moldavo Vadim Rotnari. Samuele ha iniziato a frequentare la Giordano Boing Club all’età di 11 anni con il progetto “Piccolo pugile” e da subito si è distinto per tecnica, dedizione e serietà. Nel 2016 partecipa, ed è il suo debutto sul ring, al campionato regionale con pochissima esperienza e lo vince facendo intuire al suo allenatore tecnico Davide Giordano che in lui c’è il potenziale per poter far bene. Colleziona così parecchi successi e tanta esperienza, tra questi la medaglia d’argento al campionato italiano, medaglia d’oro al trofeo Italia. Vince il torneo Mura e viene notato dalla Nazionale italiana partecipando al campionato europeo piazzandosi al quarto posto.
Samuele si allena quotidianamente dalle due alle tre ore in una palestra che definiremmo vecchio stile (un po’ alla Rocky Balboa) alternando sedute tecniche a sedute di potenziamento fisico, e il suo sogno è quello di emergere ancor di più in uno sport dove muscoli, testa e cuore fanno la differenza e chi lo vede allenare, pensa che il suo sogno potrebbe avverarsi. Villabate ha così dopo oltre trent’anni un pugile professionista con tanta voglia di far bene.
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