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Palermo, via l’erbaccia: ai Rotoli spunta lo spazio per seppellire i morti

Si viaggia al ritmo di sessanta inumazioni a settimana, i posti nei campi sono stati sgombrati dalle erbacce e le bare di circa 500 defunti, al momento in deposito, potranno essere seppellite nella nuda terra: in 10 settimane dovrebbero (tutte) uscire per sempre dai depositi. «Per sempre» è un passaggio chiave della bonifica e rigenerazione del cimitero dei Rotoli di Palermo, esposto al pubblico ludibrio e vittima di incomprensibile (e colpevole?) dimenticanza. Inferno, purgatorio e nuovo paradiso. Ieri sembrava che sul camposanto vista mare fosse passata la fata turchina con la bacchetta magica a rompere la maledizione dei morti perennemente senza pace. Intanto, tutte le bare gettate sui pavimenti dei tendoni hanno traslocato con l’ultimo viaggio terreno verso le sepolture, sia tombe che campi.

Allineati e quasi completati i loculi prefabbricati a nicchia muraria che ospitano circa 424 morti. Costati circa 380 mila euro arrivano con qualche ritardo, ma ci sono e hanno dato una spinta notevole allo svuotamento dei depositi. Già tumulate nei blocchi di cemento di Carrara 120 defunti.

La netta sfoltita del numero madre, circa 1.300 nel periodo estivo, si riduceva ieri a complessive 620 salme nei depositi temporanei. Dove si risente il profumo di rose e gelsomini messi nei vasetti di fortuna dai familiari, odori predominanti sui malsani effluvi che li accoglievano e respingevano solo qualche mese fa.

Spariti dai viali gli ingombranti e inquietanti loculi ipogei, circa 175, parcheggiati da tempo in attesa anche loro di non si sa bene cosa. Lo spazio, a guardare tra alberi e aiuole è stato ricavato e quindi sepolture fatte e vasconi di cemento sono stati inghiottiti dai giardinetti fioriti in varie zone del cimitero. «Abbiamo fatto un inventario delle sepolture scadute consultando i registri - dice il neo direttore Marcello Martorana -. Uomini e mezzi c’erano anche prima del mio arrivo, le squadre di Reset e i dipendenti comunali hanno lavorato senza sosta per raggiungere questo risultato».
Non è la fine dell’emergenza, ma una tappa più che intermedia. Tutti defunti che entreranno al cimitero per l’inumazione non avranno più bisogno della casse con lo zinco, precauzione necessaria per la quasi scontata permanenza nei depositi ma limite enorme poi per la liberazione delle sepolture nel tempo previsto. Ce ne voleva di più per smaltire quel materiale: i 5, sei anni diventavano 10 e diminuiva la disponibilità di posti.

Fa capolino nella tabella di marcia azzera emergenza anche il progetto per l’intervento di realizzazione di nuovi campi di inumazione nella sezione 473, quella attualmente occupata dai bambini mai nati. L’intervento, inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche e nell’elenco annuale 2022, consentirà di realizzare lungo la pendice della sezione 165 fosse, come indicato nella relazione idrologica e idraulica redatta a novembre del 2022: costo 350 mila euro. Secondo le indicazioni fornite dai tecnici, il progetto esecutivo risulta in fase di approvazione ed il rup ha già provveduto alla trasmissione all’Asp degli eleborati tecnici necessari per l’ottenimento del parere. Si dovrebbe potere affidare l’intervento entro la fine del mese, con ultimazione dei lavori ad agosto.

Manutenzione e restauro del patrimonio cimiteriale, altro capitolo del cronoprograma. Sono previsti interventi sui servizi igienici (già conclusi i lavori di ristrutturazione della batteria di bagni vicini all’ex vivaio), la manutenzione dell’impianto idrico (già sostituiti i gruppi pompe e manutese le fontanelle), oltre ai lavori edili nel tempio crematorio (già realizzati interventi di messa in sicurezza) e quelli sulle linee fognarie. «Iniziative tutte che concorrono, ovviamente in diversa misura, al miglioramento delle condizioni cimiteriali ed alla riduzione della carenza dei posti salma», dice l’assessore comunale Totò Orlando. I lavori ad oggi sono in esecuzione, a fronte di un importo contrattuale di 776 mila euro finanziato con vincolo di destinazione con le somme attribuite dal ministero degli Interni.

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