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Palermo, la signora ai Rotoli ferma il sindaco: «Troppe buche, sono caduta...»

La signora sbuca dalla stradina laterale e si avvicina al sindaco di Palermo che sta facendo il sopralluogo ai Rotoli: «Ma le buche quando le levate? Sono caduta e quando piove si riempie d’acqua». Roberto Lagalla le prende la mano e la rassicura: «Siamo arrivati da poco, ci vuole tempo ma faremo tutto».

Un siparietto nel giorno della festa e del ritrovato (in parte) cimitero, spina nel fianco sin dall’insediamento della neo amministrazione. «Ogni sabato mattina le nostre squadre - dice Antonio Pensabene, direttore della Reset - puliscono i campi dalle erbacce. E stiamo valutando anche la possibilità di eseguire piccoli interventi di manutenzione edile sulle sepolture danneggiate e sui marciapiedi dissestati». Cestini, contenitori, viali senza rifiuti. Un’altra immagine. Tanto attesa anche dai consiglieri comunali.

«Il 2 agosto dello scorso anno ho avuto il privilegio di presiedere la prima seduta del nuovo Consiglio - dice Ottavio Zacco, di Forza Italia -. Ho chiesto a nome di tutto il Consiglio di chiedere scusa ai parenti dei defunti che non avevano ricevuto una degna sepoltura e a tutti i cittadini. A distanza di otto mesi, la tensostruttura è stata svuotata e finalmente centinaia di salme riposano in pace, concedendo ai propri familiari la possibilità di pregare in un ambiente sacro e non dentro una struttura degna di un film horror». Era il primo impegno impegno assunto con la città, il giorno dell'insediamento.

«Le bare ferme, nell'attesa di sepoltura ai Rotoli, sono passate da 1.300 a poco più di 600, i tendoni sono finalmente vuoti e nei prossimi mesi la situazione dei cimiteri tornerà alla normalità: un risultato impensabile solo fino a un anno fa, ma raggiunto grazie all’impegno del sindaco, dell’assessore Totò Orlando e di tutta l’amministrazione che consente di offrire finalmente un servizio cimiteriale degno di questo nome - commenta Dario Chinnici, capogruppo di Lavoriamo per Palermo, che ieri era al cimitero - . Un lavoro quotidiano e certosino fatto in silenzio e nella consapevolezza che il percorso è ancora lungo: l’obiettivo deve essere quello di un nuovo impianto intercomunale, ma nel frattempo era necessario porre fine allo scempio a cui abbiamo assistito per troppi anni e la riattivazione entro i primi di luglio del forno crematorio sarà di ulteriore supporto».

Le scene finite sui giornali nazionali finalmente sono soltanto un ricordo? «Non ci sono più bare nelle tensostrutture né il cattivo odore all'entrata del cimitero - dice Salvo Imperiale, consigliere Dc e presidente della IV Commissione che si occupa proprio del cimitero -. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Un particolare ringraziamento anche alle maestranze della Reset».

Foto di Antonio Fucarini

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