Resta in carica il consigliere comunale Antonino Abbate, eletto nella lista «Lavoriamo per Palermo» che appoggiava il sindaco Roberto Lagalla. I giudici della prima sezione del Tar Palermo, presieduti da Salvatore Veneziano, hanno dichiarato improcedibile il ricorso presentato dalla candidata Luisa La Colla, che ha rinunciato alla conta dei voti in alcune sezioni. Abbate nel ricorso era assistito dall’avvocato Marcello Rossi. Il primo ha raccolto 768 voti, la seconda 756. La prima dei non eletti lamentava il mancato conteggio di 33 voti, prima della rinuncia alla verifica che il Tar aveva disposto dopo il ricorso.
Il Tar, inoltre, ha respinto il ricorso di Massimo Castiglia per contestare l’elezione a presidente della Prima circoscrizione di Giovanni Bronte dopo le elezioni dello scorso 12 giugno. Castiglia ha anche chiesto la proclamazione del consigliere circoscrizionale della I circoscrizione Francesco Tramuto, difeso dall'avvocato Marcello Rossi. Il ricorso era stato presentato contro il Comune di Palermo e nei confronti di Bronte, difeso dall’avvocato Stefano Scimeca, ed è stato però rigettato.
Il ricorso menzionava conteggi errati, verbali senza indicazione di giorno e ora, numero di votanti non coincidente con schede autenticate, schede non vidimate, mancanza del numero dei voti complessivo e delle preferenze. Secondo Castiglia c’erano diversi errori nei verbali delle elezione e non sarebbero stati conteggiati voti validi. Ma la questione più rilevante ha riguardato la candidatura in questa Circoscrizione di un consigliere, eletto con 427 voti nella lista di Forza Italia, che ha aggiunto al proprio nome e cognome la dicitura “detto Zacco», «detto Ottavio» (Ottavio Zacco è un noto candidato recentemente eletto consigliere comunale nelle fila di Forza Italia con oltre 3405 voti). Secondo i Giudici però le irregolarità evidenziate dal ricorrente non hanno inficiato il risultato elettorale. Castiglia è stato condannato a pagare le spese legali.
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