PALERMO. Quando l’anta della porta è entrata dentro il tunnel del macchinario entrambi erano visibilmente emozionati. Giuseppe Salerno, radiologo dei Beni culturali dell'Unesco, e il restauratore Franco Fazzio stavano effettuando la tac ad una delle aperture della Camera delle Meraviglie, la stanza con decori arabi scoperta all’interno dell’appartamento di via Porta di Castro nel centro storico di Palermo.
E il risultato dell’indagine diagnostica è stato straordinario: sotto alcuni strati di vernice si è vista chiaramente la lampada, lo stesso decoro cioè che campeggia lungo tutto il perimetro della volta. E’ la prova scientifica di quella che era stata l’intuizione dello stesso Fazzio.
“La Tac – commenta il professore Fazzio - ha confermato quello che sin dal primo momento ho notato osservando con attenzione le porte. In particolare quando la luce radente del sole entra nella stanza illuminando trasversalmente le ante. E cioè che le porte riproducono la lampada.
L’analisi radiografica ci fornisce però un risultato più sorprendente: la porta ha una decorazione ancora più ricca di quella che possiamo ammirare attualmente e che è stata realizzata seguendo il rilievo, piuttosto esiguo, delle pennellate originarie. Tutto ciò ovviamente in previsione del progetto definitivo di restauro. La porta originariamente era pure blu, un blu oltremare che si uniforma con quello delle pareti, e che si trova sotto tre successivi strati di colore: la decorazione era stata coperta da un rosso bruno, poi è stato sovrapposto il verde siciliano. E dopo la scoperta delle scritte è stata ridipinta di blu, come nell’Ottocento”.
“Per lo studio della porta della “Camera delle Meraviglie” – dice il radiologo Salerno - abbiamo utilizzato protocolli in MPR(Multi-Planar Reconstruction) ed in particolare nelle ricostruzioni in coronale abbiamo potuto esaminare le caratteristiche del supporto, nel complesso in buone condizioni ma danneggiato da stuccature e fratture. Per quanto concerne lo strato pittorico è stato possibile rilevare che le decorazioni originali erano più articolate e composite di quelle che sono state riprodotte attualmente.
Al di sotto delle decorazioni visibili nella parte centrale della porta sono comparsi ai raggi X quattro caratteri solo in parte riconoscibili all’ispezione visiva; si tratta, comunque, ancora di un “work in progress” data la complessità delle ricostruzioni, eseguite su spessori sub-millimetrici, e l’estensione della superficie da esaminare”.
E proprio su quei caratteri apparsi nelle lastre il professore Fazzio aggiunge: “Osservando le immagini della Tac, le decorazioni che si intravedono nelle estremità dei riquadri dell’anta, a mio avviso, sono delle foglie di ulivo, finemente stilizzate e che richiamano ancora una volta la cultura islamica. Una stanza, quindi, che continua a stupire, a emozionare. Chi l’ha realizzata ha curato tutto nei minimi dettagli”. E infatti secondo quanto è emerso dalla relazione degli studiosi dell’istituto di Lingue orientali e asiatiche dell’università di Bonn, Sarjoun Karam, Chiara Riminucci Heine e Sebastian Heine, le lampade raffigurate sulle porte, racchiuse all´interno di due nicchie, una superiore e una inferiore, alludono all´ulivo. La Lampada, sempre secondo gli studiosi di Bonn, concettualizza una frase del Corano - il cosiddetto "verso della luce"( v. 35), nella "Sura della luce" (sura 24). La rappresentazione pittorica della lampada nella stanza simboleggia perfettamente il versetto.
La luce della lampada riflette la luce di Allah. La lampada è chiusa da una linea bianca, che termina in una nicchia. Il colore bianco dell'elemento che circonda la lampada è un vetro o un cristallo. Gli ornamenti d'oro che potrebbero trovarsi sopra la lampada e l'icona della nicchia circostante sono da intendersi come un simbolo dell’ ulivo.
La luce della lampada è un simbolo di orientamento alla fede. La lampada simboleggia le quattro parti dell'Islam: l'ulivo e l’olio sono un simbolo del Corano, il vetro rappresenta il profeta Muhammad, la fiamma nella lampada rappresenta la mente, e la lampada stessa è la guida alla religione. La lampada è quindi l'immagine dell'Islam e la guida. Dalla lampada salgono cinque fiamme. Questo numero non è casuale e rimanda alla teologia islamica. Il numero cinque rappresenta i cinque pilastri dell'Islam (la professione di fede, la preghiera, il digiuno, le donazioni, il pellegrinaggio alla Mecca). Un musulmano prega cinque volte al giorno.
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