Il mare siciliano custodisce relitti e segreti ancora quasi del tutto sconosciuti. E’ oltre la batimetrica dei 60 metri che i fondali infatti svelano agli archeologi lo spettacolo emozionante di relitti intatti molti dei quali ancora inediti - spiega il soprintendente del Mare Sebastiano Tusa. Come dire, siamo all’ inizio di un capitolo della ricerca legata al mare Mediterraneo che gli esperti, solo con le nuove tecnologie di ricerca in alto fondale contribuiranno a scrivere, una storia che ci parla anche dello stato di salute degli ambienti marini. “Ombre dal Fondo“ partito ad ottobre con la mappatura di quattro relitti inediti lungo le coste siciliane, Acitrezza (AMP dei Ciclopi),Caronia, Sant’ Alessio e Trapani, grazie all’ utilizzo delle nuove tecnologie del rebreather, sarà presentato alla stampa a Palermo all’ Arsenale della Marina Regia (ex Arsenale Borbonico in via dell’ Arsenale 144) il 17 aprile alle 17.30 alla presenza del Soprintendente del Mare Sebastiano Tusa, l’ ecologo Franco Andaloro, il documentarista Riccardo Cingillo, l’ editore Toni Saetta, il fotografo subacqueo Santi Tirnetta e gli altri componenti del team. L’ evento prevede, a seguire, l’ inaugurazione della mostra fotografica, 30 pannelli esplicativi che raccontano le fasi della campagna di alto fondale, che resterà aperta al pubblico sino al 24 aprile, la proiezione del documentario e la presentazione del I volume “ Ombre dal fondo Relitti di Sicilia“.
Ideato dall’ associazione siciliana Progetto Mare, Ombre dal Fondo infatti è anche un libro fotografico, già disponibile nel primo volume dedicato ai Relitti di Sicilia ed edito da Qanat Editore di Toni Saetta. Immagini sub di grande suggestione e un diario di bordo che documenta il ritrovamento dei quattro relitti, riportando indietro la storia. Come spiega l’ editore Qanat, si è trattato di documentare il progetto scientifico, l’ aspetto tecnico delle immersioni in alto fondale, facendo parlare i testimoni ancora vivi, un progetto di collana che si arricchirà di altri temi legati all’ esplorazione dei fondali, come le grotte o la biodiversità. Franco Andaloro, ecologo esperto di biodiversità, ha aggiunto nella prefazione che i relitti sono il leit motiv che unisce tutti i subacquei, fonte di dati e a volte anche denuncia di inquinamento.L’ iniziativa dell’Associazione “Progetto Mare” ha come partner la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, la Guardia Costiera, la Guardia di Finanza, il Team Rebreather Sicilia.Per la prima volta applicata in Sicilia alla ricerca scientifica, il rebreather è una a tecnica d’immersione innovativa grazie all’utilizzo di miscele e di respiratori tecnologicamente avanzati a circuito chiuso realizzati per raggiungere ed operare a profondità elevate. Il volume Relitti di Sicilia è disponibile presso la casa editrice Qanat (www.qanat.it)
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