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Regionali Sicilia, Armao sceglie sei donne per la sua giunta: ecco chi sono

In attesa del voto di domenica prossima, Gaetano Armao, candidato per il Terzo Polo alla presidenza della Regione Siciliana, indica la metà degli assessori della sua eventuale giunta. Sono sei donne: Maria Assunta Cattuto di Gela, dottore commercialista revisore dei conti; Nunzia Dicembrino di Catania, dirigente medico di terapia intensiva neonatale; Angela Ogliastro di Palermo, funzionario del ministero dell’interno - frontex; Emma Schembari di Siracusa, avvocato esperta nel settore della transi-zione ecologica e dei rifiuti; Concetta Sirna di Messina, già professore ordinario di pedagogia generale presso l’università di Messina; Elena Tasca di Cefalù, avvocato esperta di diritto dell’ambiente.

«Una elezione regionale in cui i candidati rifiutano il confronto diretto e parimenti non indicano gli assessori - dice Armao - è una campagna elettorale che ci lascia molte perplessità. Noi ci tiriamo fuori da questo modo di fare campagna elettorale. Per questo abbiamo presentato per primi un programma elettorale pubblicato, mentre altri non hanno ancora un programma pubblico. Più volte abbiamo dichiarato la nostra disponibilità ad ogni confronto, ma sinora gli altri si sono sottratti. Adesso indichiamo agli elettori i designati della giunta così come deve fare un candidato a Sindaco in Sicilia e nel resto d’Italia. Indichiamo sei donne perché la giunta regionale deve avere una forte presenza femminile, come peraltro è indicato dalla legge statutaria che prevede una percentuale di genere. Non solo donne, ma donne qualificate professionalmente che hanno lavorato, lavorano e esprimono competenze, conoscenze, qualità professionali che potranno dare un apporto importante all’amministrazione regionale».

Per Armao «è doveroso per i candidati chiarire gli impegni prima e non dopo l’esito elettorale per onestà nei confronti degli elettori, per chiarezza e per trasparenza. Per evitare che tutto finisca nelle riunioni dei salotti della politica o negli studi personali del presidente dell’Assemblea».

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