Ha restaurato più di 2500 giocattoli e ha dato vita a oltre 200 opere in cera, tanto da indurre il comune di Bagheria, in provincia di Palermo, ad aprire un museo per preservare e mostrare le sue opere. E proprio da Palazzo Ugdulena arriva il cordoglio dell'amministrazione comunale per la morte di Pietro Piraino Papoff, che con le sue creazioni ha ridato vita non solo a bambole e ad altri storici balocchi ma anche alla Certosa di Bagheria che, grazie alla sua idea, è stata portata a nuova vita con la ristrutturazione del 2014.
Il ceroplasta, detto Papoff, nato a Caccamo, aveva da poco compiuto 80 anni. È venuto a mancare la scorsa notte nella sua casa di Palermo. Era anche scultore, antiquario e restauratore.
Tutto inizió negli anni '90, quando Pietro Piraino cominció a raccogliere giocattoli antichi rotti riportandoli allo stato originario. Nel 1994, insieme alle figlie Laila e Lucilla, creó a Palermo l'associazione "Museo del giocattolo Pietro Piraino" che si occupa della ricerca, del restauro, della catalogazione e della conservazione di vecchi giocattoli. Nel 2002 le sue opere furono trasferite a Bagheria al piano nobile di Villa Aragona Cutó e 12 anni dopo alla Certosa, in quella che divenne la sede del suo museo, di cui era anche direttore. Un bene che ha anche il patrocinio dell'Unicef e del Ministero della Pubblica Istruzione. All'interno del museo trovano posto anche le sue creazioni realizzate con la cera d'api.
I funerali del maestro Pietro Piraino Papoff si celebreranno domani, mercoledì 24 maggio, alle ore 10.30, presso la chiesa Santa Maria La Nova di Palermo.
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