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Partono i lavori di restauro dei mosaici nel Duomo di Monreale

I mosaici della cattedrale di Monreale splenderanno di nuova luce al termine degli interventi per eliminare i danni causati dalle infiltrazioni d’acqua. La Regione Siciliana ha consegnato questa mattina i lavori di restauro delle superfici decorate della chiesa di Santa Maria la Nuova (cattedrale), uno dei beni monumentali più preziosi della Sicilia, parte dell’itinerario arabo-normanno patrimonio Unesco, alla presenza dell’assessore regionale per i Beni culturali e l’identità siciliana, del dirigente generale del dipartimento regionale dei Beni culturali, del soprintendente dei Beni culturali di Palermo, dell’arcivescovo di Monreale, del parroco della cattedrale e del presidente del consiglio comunale di Monreale.
Gli interventi, secondo il progetto redatto dalla Soprintendenza dei beni culturali di Palermo, sono finanziati con risorse del Piano sviluppo e coesione - Patto per la Sicilia, per 1,1 milioni di euro, saranno eseguiti dall’impresa Lares srl di Venezia e dureranno 270 giorni.

Il progetto punta a sanare i danni interni, principalmente sui mosaici, determinati dalle infiltrazioni d’acqua degli anni passati, problema a cui si è posto rimedio con lavori di manutenzione straordinaria sulle coperture.

Il ciclo monrealese, esteso su una superficie di 6.430 metri quadrati, costituisce il più grande apparato musivo del XII secolo, paragonabile solo a Santa Sofia di Costantinopoli. Si articola in 130 grandi riquadri rappresentanti storie dell’Antico e del Nuovo Testamento, oltre a numerosissime figure isolate, tale da avvolgere tutte le pareti interne. Le squadre di mosaicisti qui attive non sono esclusivamente di origine bizantina ma anche locale ed entrambe sviluppano il sistema iconografico della Cappella Palatina, dilatato grazie allo spazio molto più grande. Per tali ragioni le immagini bibliche acquistano modalità narrative. Si possono, quindi, distinguere tre cicli principali rappresentati rispettivamente nella navata centrale, nel presbiterio (santuario) e nell’abside maggiore, con altri due cicli secondari nelle due navate laterali e nelle due absidi minori.

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