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Mostra su Dalla Chiesa, commozione per le immagini della cattura di Messina Denaro

Momento di grande suggestione, questa mattina, a Milano, durante l’inaugurazione della mostra itinerante sul Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, quando, nelle scene finali del filmato di apertura che ripercorre la tragica uccisione del prefetto da parte di Cosa Nostra, si sono sovrapposte le immagini dell’arresto di Matteo Messina Denaro. Un sentito applauso ha sottolineato il momento.

Il videoclip ripercorre la strage avvenuta a Palermo il 3 settembre 1982 dove trovarono la morte, oltre a Dalla Chiesa, anche la moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente della scorta Domenico Russo. La mostra, che dopo Milano si trasferirà a Torino e poi a Palermo, è curata da Andrea Pamparana e prodotta da Publimedia. Tra i relatori, oltre al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il generale di Corpo d’armata Gino Micale, comandante interregionale Pastrengo, e Nando Dalla Chiesa, figlio dell’ex prefetto di Palermo.

Promossa dal Comune di Milano - Cultura, la mostra è organizzata dal Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e resterà aperta al pubblico gratuitamente da domani, martedì 31 gennaio, a domenica 26 febbraio 2023 nelle sale dell’appartamento di parata di Palazzo Reale. Un accorato ricordo di Dalla Chiesa è stato portato da Micale e dal figlio Nando. «Il generale Dalla Chiesa è un eroe dei nostri giorni - ha detto poi il generale di Brigata Iacopo Mannucci Benincasa, comandante provinciale dei carabinieri a Milano - che ha sacrificato la vita per il bene di questa nazione, lasciandoci in eredità il metodo con cui condurre le indagini più difficili contro la mafia e il terrorismo».

Grazie a fotografie, filmati e testi, il percorso ricostruisce la vita di Carlo Alberto dalla Chiesa: i primi passi nell’Esercito, giovane soldato in Montenegro, il matrimonio con la prima moglie Dora Fabbo, e prime indagini in Sicilia dopo l’omicidio del sindacalista Placido Rizzotto, Luciano Liggio, boss di Corleone e primo nemico giurato del giovane capitano Carlo Alberto. Gli anni del terrorismo, tra Milano e Torino, l’arresto dei capi delle Brigate Rosse, le indagini dopo il delitto di Aldo Moro, la nomina nel 1982 a Prefetto di Palermo, il feroce agguato in via Carini la sera del 3 settembre 1982.

La mostra racconta quindi non solo il militare, il generale poi prefetto, colui che negli anni più bui del terrorismo e della lotta alla mafia pose lo Stato al centro del suo agire, ma anche l’uomo Carlo Alberto, il cui coraggio e carisma era riconosciuto da parte di tutti i suoi collaboratori e dei suoi più cari affetti. Un affetto ricambiato se, come indicato sul pannello in chiusura della mostra, lo stesso Dalla Chiesa affermava: «Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei nostri figli».

 

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