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La città una giungla per i disabili: il docufilm di Giovanni Cupidi prodotto da Ficarra e Picone

«Non devi vivere in una giungla per volare tra gli alberi». Nel docufilm sulla disabilità, su RaiPlay da domani, 21 gennaio, Giovanni Cupidi, palermitano, racconta la sua quotidianità fatta di lavoro, sogni e passioni. Nella sua città Cupidi, tetraplegico dall’età di 13 anni per un’ischemia dell’arteria midollare, è un brillante statistico, blogger e attivista per le persone con disabilità. Il figlio di Tarzan - questo il titolo dell'opera - documenta la città-giungla dei disabili, dove tra mille difficoltà dovute al suo handicap e a una società non inclusiva, il protagonista riesce a dedicarsi a progetti e battaglie, per se stesso e per chi come lui vive con una forma di disabilità. Malgrado la sua condizione, si è laureato in Scienze Statistiche e Economiche e, successivamente, ha conseguito un dottorato di ricerca in statistica applicata, ampliando le proprie competenze anche agli aspetti informatici, alle tematiche della salute, della disabilità e al superamento delle barriere, mentali e non, che si pongono nel quotidiano.

Nel titolo si trovano un rimando all’infanzia di Giovanni Cupidi, quando il padre soleva raccontargli fantomatiche storie sul figlio del re della giungla, e una provocatoria metafora: se le città fossero giungle, infatti, grazie alle liane sarebbero molto più adatte a lui. Dall’età di 13 anni Giovanni combatte per far sì che alle persone con disabilità vengano riconosciuti i diritti che ancora sono loro negati: dall'assistenza domiciliare all'abbattimento delle barriere architettoniche. Il documentario è prodotto per Tramp Ltd da Salvo Ficarra e Valentino Picone, scritto e diretto da Mariagrazia Moncada, con Giovanni Cupidi e Simona Cocozza. Non è la prima volta che Ficarra e Picone si interessano a temi d’attualità. Conservando una narrazione ironica, hanno scritto, prodotto e interpretato film e documentari dove hanno offerto il loro sguardo sulla disoccupazione, sulla legalità e sul precariato come sui fenomeni migratori e la mafia.

 

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