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Palermo, dopo la performance restano in mostra le sculture di Vanessa Beecroft. FOTO

Le sculture di Vanessa Beecroft resteranno in mostra a Palermo, a Palazzo Abatellis, fino all'8 gennaio dopo il successo della performance dell'8 dicembre alla Galleria regionale. L’artista ha presentato un gruppo di modelle e una serie di sculture inedite realizzate nel suo studio di Los Angeles, come collegamento tra passato e presente, staticità e movimento. Il progetto, realizzato in collaborazione con l’Associazione amici dei musei siciliani e con il sostegno dell’assessorato regionale dei Beni Culturali, è stato appositamente ideato da Vanessa Beecroft proprio per Palazzo Abatellis, che conserva la più importante collezione pubblica siciliana di arte rinascimentale, trasformato in museo nel 1953-1954 dall’architetto veneziano Carlo Scarpa. Un tempo residenza nobiliare, poi convento di clausura per quattrocento anni, il palazzo è considerato un capolavoro della museologia internazionale grazie al progetto di allestimento, ideato da Scarpa, che conserva ancora oggi tutta la sua forza innovativa.

Le interpreti della performance evocano le donne che hanno abitato la dimora attraverso i secoli, dalle nobildonne della famiglia Abatellis alle monache del convento di Santa Maria della Pietà, che hanno vissuto nella magione fino alla seconda guerra mondiale, quando l’edificio fu trasformato in museo. L'obiettivo del progetto è di rendere omaggio alla collezione e al suo originale allestimento in un dialogo continuo con l'arte contemporanea.

L'artista, che ha lasciato l'Italia per gli Stati Uniti nel 1996, è arrivata a Palermo per la seconda volta, dopo la performance del 2008 allo Spasimo, con un progetto che unisce la memoria della storia dell’arte con la sua personale esperienza artistica maturata anche all'estero. In questa occasione, Vanessa Beecroft ha presentato alcune teste modellate in creta e poi riprodotte in ceramica, bronzo e cera. Le basi delle sculture sono state ideate e realizzate dall’artista con legni di recupero.

In riferimento alla sua educazione artistica avvenuta in Italia, la ricerca di Vanessa Beecroft trae spunto dall’arte classica e dalla tradizione scultorea rinascimentale ma anche, allo stesso tempo, indaga lo sguardo della collettività sulle donne e le pressioni sociali sulla condizione femminile contemporanea. Nel 2008, allo Spasimo a Palermo, l’artista introdusse, per la prima volta, un nuovo elemento nella sua ricerca: un tableau vivant che presentasse, assieme alle modelle, sculture in gesso create da calchi dal vivo di quelle stesse donne, in riferimento sia alla tradizione scultorea barocca di Giacomo Serpotta che al teatro di Carmelo Bene, alla storia del cinema ed altri riferimenti iconografici ricorrenti nel suo lavoro. Come in un’ideale prosecuzione del rapporto mai interrotto con la Sicilia e il suo patrimonio storico artistico, per Palazzo Abatellis, Vanessa Beecroft ha presentato una serie di rappresentazioni figurative di teste di donna realizzate e allestite al museo in modo che dialoghino sia con la collezione che con le modelle, come fossero un’estensione della performance.

VB94, questo il nome della performance, si è svolta tra il cortile e le sale dedicate alla collezione scultorea del museo, al piano terra di Palazzo Abatellis. Alcune delle interpreti hanno indossato vesti bianche che rimandano alle monache di clausura. Una delle modelle, distesa a terra con il corpo dipinto come fosse una scultura lignea, rappresenta una Maddalena penitente. Le interpreti sono donne di Palermo, alcune appartengono all'aristocrazia locale, altre abitano il centro storico e alcune sono migranti di prima e seconda generazione. Tutte sono state collocate tra le sale dove sono esposte le sculture scolpite nei secoli XV e XVI, insieme alle opere contemporanee di Vanessa Beecroft, come se fossero un rimando vivo verso le loro controparti plastiche. Una colonna sonora originale composta per la performance dal musicista franco-svedese Gustave Rudman, unisce e armonizza tutti gli elementi presenti a Palazzo Abatellis. Eteree, classiche e contemporanee, i volti delle interpreti richiamano sia le visioni marmoree rinascimentali di Francesco Laurana, Antonello Gagini che i ritratti contemporanei delle donne di Palermo. In una reciproca corrispondenza, le interpreti della performance, le sculture di Vanessa Beecroft e le opere della collezione del museo, condividono un’identica tensione verso un’ideale di bellezza fuori dal tempo.

Il progetto è stato ideato e prodotto da Vanessa Beecroft Studio – Los Angeles, con la partecipazione della Galleria Lia Rumma, Napoli/Milano e il supporto della famiglia Planeta.
La presenza della Beecroft a Palermo, città Capitale della Cultura nel 2018, non finisce qui. L'artista svela la sua personale interpretazione della Natività di Caravaggio all'Oratorio di San Lorenzo il 24 dicembre, nell'ambito del progetto Next, iniziativa culturale ideata dagli Amici dei Musei Siciliani per mantenere viva la memoria della tela realizzata nel 1600 da Caravaggio, trafugata dall'oratorio la notte del 17 ottobre 1969 e mai più ritrovata.

 

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