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Palermo, due milioni di euro dalla Regione per il restauro della Palazzina Cinese

Due finanziamenti da un milione di euro ciascuno sono stati destinati dall’assessorato regionale dei Beni culturali al restauro e alla riqualificazione di uno dei più suggestivi e originali complessi monumentali della Sicilia: la Reale Casina Cinese ai Colli di Palermo. I progetti hanno come obiettivo un importante lavoro di riqualificazione e valorizzazione dell’edificio e del Parco circostante, un unicum tipologico che mescola sapientemente il gusto per la cineseria con quello eclettico. La progettazione, condotta con metodi di modellazione Bim (Building information modeling), sarà realizzata dal personale tecnico della Soprintendenza dei Beni culturali di Palermo.

Una nuova offerta turistica

«Si tratta di due interventi particolarmente significativi - sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali, Alberto Samonà - che restituiscono decoro e prestigio museale a uno dei luoghi-simbolo della Città di Palermo, ingiustamente tenuto ai margini della proposta turistico-culturale. Nel contesto della dimensione metropolitana e policentrica della Città, la Casina cinese, insieme al Parco della Favorita rappresentano, infatti, una proposta su cui puntare per valorizzare anche l’attiguo museo etnoantropologico Pitrè, che costituisce un luogo fortemente rappresentativo dell’identità culturale della Sicilia».

Il primo progetto: le decorazioni e la Sala dei venti

Dei due progetti finanziati, uno riguarda il restauro della Casina Cinese e prevede il recupero delle decorazioni pittoriche dei prospetti, la sistemazione degli infissi, sia esterni che interni, alcuni dei quali presentano raffinati meccanismi di apertura, il recupero della Sala dei venti, che attualmente è esclusa dal percorso di visita, il restauro della cancellata esterna, caratterizzata dalla presenza di numerosi campanelli metallici, da cui deriva la storica denominazione Villa delle campanelle. A questo va aggiunto il restauro degli apparati decorativi interni (tessili e pittorici) e di alcuni elementi di arredo, nonché l'eliminazione delle infiltrazioni d'acqua meteorica dalle terrazze.

Il secondo: i servizi e la biglietteria

«Un secondo progetto – evidenzia Selima Giorgia Giuliano, sovrintendente ai Beni culturali di Palermo - riguarda la riqualificazione dei Padiglioni dei Cacciatori della Real Casina Cinese da adibire a servizi collettivi e di biglietteria. Quest’intervento risolverà l'annosa problematica determinata dall'attuale assenza di una struttura dedicata, consentendo di raggiungere un adeguato standard di fruizione museale». L'intervento riguarderà, inoltre, il ripristino del cancello dell'ingresso monumentale, con particolare attenzione alla riqualificazione del viale, alla sua illuminazione e alla sistemazione dei giardini lungo il percorso.

Cenni storici

Lo straordinario edificio, immerso nel Parco della Favorita, venne scelto nel 1799 dai sovrani borbonici, Ferdinando IV e Maria Carolina d'Austria, in fuga da Napoli, come una delle loro residenze preferite in Sicilia. Costruito a partire dal 1790 per il barone Benedetto Lombardo e Lucchese, su progetto dell'architetto Giuseppe Venanzio Marvuglia, l’edificio assunse con i Borbone, sempre sotto la guida del Marvuglia, la veste emblematica del passaggio dalla cultura estetica tardo- barocca alle linee sobrie del neoclassicismo, coniugando in un’elegante sintesi, il meraviglioso e l'esotico.

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