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Capaci, la raccolta africana dello scrittore Emanuele Cavallaro diventa una casa-museo

Capaci inaugura la casa-museo Villa Africa, un centro culturale di etnografia africana nel Villaggio Sommariva, che ospita una raccolta di maschere, feticci, armi, pitture, statuette, delicati strumenti a corda e a percussione, di avori finemente lavorati, di armi arabe ed abissine, di statuine, di pitture naif, di bronzi del Benin e di altre originali suppellettili, collezionati nel corso di 50 anni dallo scrittore Emanuele Cavallaro, durante i suoi numerosi viaggi.

Cavallaro ha visitato il mondo da un capo all’altro. L’attività documentaristica e le maggiori esperienze le ha però fatte in Africa, ove si è recato parecchie volte, rischiando anche la vita; ha continuato a viaggiare sino in tarda età, accompagnato dal figlio Manuel, attuale gestore e curatore della casa-museo. Cavallaro ha raccontato le sue esperienze in numerosi libri, nei quali ha narrato delle terre dell’oro e di quelle dei safari, delle terre del razzismo e di quelle delle stragi e delle ribellioni, privilegiando prevalentemente il fattore umano. Lo scrittore ha ricevuto anche numerosi riconoscimenti per la sua attività di africanista, fra cui il Premio per la cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana o la Medaglia d’oro dell’imperatore Hailè Selassiè, per il libro «Etiopia ieri, oggi, domani».

«Capaci si arricchisce di un centro culturale importantissimo, che farà da ponte fra la cultura europea e quella africana. La sua presenza conferma che Capaci è un Comune che punta fortemente sull'intercultura e sull'inclusione, e noi non possiamo che esserne orgogliosi», commenta il sindaco Pietro Puccio. L'amministrazione comunale ha provveduto fra l'altro a sistemare la segnaletica per arrivare alla casa-museo Villa Africa.

Le foto della gallery sono di Pietro Conte.

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