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Artisti da tutto il mondo a Palermo per la rassegna "Musiche senza confini"

Giunge alla sua seconda edizione la rassegna Musiche senza confini, ideata dall’associazione culturale Formedonda in coproduzione con lo spazio Cre.Zi.Plus dei Cantieri Culturali della Zisa di Palermo.

L’edizione 2020 si aprirà il 7 marzo e si concluderà il 16 maggio e vedrà protagonisti artisti, anche emergenti, del panorama musicale nazionale ed internazionale con numerose proposte e novità discografiche.

Al centro ci saranno sempre le sonorità di ispirazione mediterranea, con un approccio che spazia dalla ricerca nell’ambito delle tradizioni orali rielaborate, alla composizione originale con influenze di altri generi musicali e l’uso di nuove tecnologie.

Il tutto in relazione sempre a culture e modalità che hanno attraversato in lungo e in largo il Mediterraneo ed altri luoghi di frontiera.

Ad aprire la rassegna sarà il 7 marzo alle 21.30, allo spazio Cre.Zi.Plus dei Cantieri Culturali della Zisa di Palermo, il Quartetto Situazioni Sonore da un’idea di Enzo Rao, accompagnato da Giuseppe Viola, Dario Sulis e Romina Denaro, con un progetto di sonorità dal Bosforo a Gibilterra.

Il 20 marzo saliranno sul palco i Phase Duo, il duo milanese composto da Eloisa Manera, violinista, compositrice e improvvisatrice e Stefano Greco, producer, sound designer e dj. In anteprima i Phase Duo presenteranno il loro nuovo lavoro discografico omonimo, prodotto dall’etichetta AUT Records di Berlino e da Musicamorfosi. Si tratta di un progetto che si presenta come un live remix di minimal music che prende ispirazione da Steve Reich, Terry Riley e dai raga indiani.

Il 3 aprile i Dhalìa, gruppo musicale indie pop romano che miscela sonorità trip hop a suoni, voci e testi in italiano, presenterà il suo ultimo album intitolato “Hybrid Essence”pubblicato nel 2019 per Finisterre.

Il 14 aprile Sorah Rionda, cantautrice e performer cubana, naturalizzata italiana, che mescola lo stile caraibico ad influenze europee e del Mediterraneo, proporrà un estratto dal suo ultimo lavoro discografico intitolato “Renacer”, pubblicato agli inizi di febbraio del 2020 con la Artist Records.

Il 9 maggio sarà la volta dell’ensemble En Plain Air,progetto musicale proveniente da Matera, composto da Loredana Paolicellial pianoforte, Michele Ciccimarra alla batteria e Francesco Rondinoneai pads. L’ensemble sarà diretto dalla stessa pianista e performer Loredana Paolicellie proporràuno stile che spazia dal jazz, alla musica classica e contemporanea. Presenterà il suo nuovo album “Live in Liminka Landmusic & Soudtracks for piano” (BUMPS Records), un lavoro nato durante una performance dal vivo tenuta in Finlandia a Liminka e poi consolidato successivamente con un lavoro di ensemble.

A concludere la rassegna Musiche Senza Confini, il 16 maggio, sarà l’ensemble Arenaria, il progetto creato e condotto da Mario Crispi, che presenterà in anteprima l’album “M.A.Q.A.M.”, ovvero Mediterranei Arcaici Quanto Atemporalmente Musicali, che sarà edito da Formedonda Records nel marzo 2020.

Il festival Musiche Senza Confini quest’anno presenta anche un progetto realizzato in collaborazione con l’Università degli studi di Palermo.

Si tratta di sei video realizzati dagli studenti del corso di laurea in Disegno Industriale del dipartimento di Architettura, sotto la guida della professoressa Cinzia Garofalo.

Ogni video introdurrà un progetto artistico differente e sarà presentato dagli autori.

“Con la realizzazione del secondo anno di Musiche senza confini, abbiamo voluto allargare il campo di coinvolgimento artistico anche ad altre regioni italiane, dal Lazio alla Baslicata, Lombardia e Veneto, grazie anche all’opportunità fornita dal Nuovo Imaie circa il sostegno alle produzioni discografiche di progetti musicali emergenti - spiega Mario Crispi, direttore artistico del festival Musiche Senza Confini - l’idea della rassegna è quindi di consolidare l’esperienza progressivamente per un coinvolgimento sempre maggiore verso altre realtà e territori. Inoltre l’inclusione dei video prodotti dagli studenti del corso di laurea in Disegno Industriale vuole essere anche foriero di ulteriori interazioni con il tessuto culturale ed espressivo che gravita sul territorio”.

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