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L'opera dei pupi compie 30 anni, a Palermo visite guidate con Mimmo Cuticchio

Trent’anni fa nasceva uno spettacolo che ha segnato la svolta, e non solo nella carriera personale di Mimmo Cuticchio, ma
nel mondo stesso dell’Opra: “Visita guidata all’Opera dei Pupi”, nel 1989, è stato un omaggio affettuoso e un inchino elegante, ma
subito dopo il puparo rialza la testa e cerca un suo spazio autonomo, a fianco del pupo.

Avvertendo la crisi del teatrino, ne ascolta la necessità della trasformazione.

Caratteristica di questo spettacolo, diventata una cifra distintiva di tutti i lavori successivi, è l’uscita “in scena” del puparo che ha una doppia valenza: da un lato afferma la necessità di uno sconfinamento, da parte dell’oprante, oltre il piccolo boccascena del teatrino, per occupare spazi di rappresentazione più ampi e modulabili sulle nuove esigenze espressive; dall’altro investe il puparo di nuove responsabilità, rompendo gli schemi tradizionali e annunciando la necessità di raccontare nuove storie anche con l’ausilio di nuovi linguaggi. Insomma, ri-nasceva il Mimmo Cuticchio di oggi, con l’aiuto di un drammaturgo come Salvo Licata che aveva rivoltato il mondo dell’Opra studiandolo dal suo interno.

Per raccontare questo viaggio fatto di legno e carne, corazze e anime, oggi alle 18 al Teatrino dei Pupi di via Bara all’Olivella, sarà presente Mimmo Cuticchio che introdurrà la proiezione dello storico spettacolo.

«Un lavoro – spiega Mimmo Cuticchio – che fu il frutto di mesi di racconti scambiati fra me e Salvo. Ha rappresentato il mio primo
passo verso il teatro che volevo, per partire dalle mie radici, per salvare l' opera dei pupi di mio padre e di mio nonno, ma anche
per ripensarla e farla rivivere”.

In scena nella "Visita guidata", la realtà degli anni Quaranta con una Palermo liberata dal
nazifascismo sotto le bombe degli alleati.

E stamattina, fino alle 13 e dalle 16 alle 18, si potrà partecipare alle prime visite guidate al laboratorio, sempre in via Bara all’Olivella, per scoprire come nasce un pupo, come viene sbalzata una corazza, costruito un fondale, come si muovono i fili o si fa scorrere un pianino a cilindro.

Per immergersi in un museo della memoria, popolato da piccole creature di legno e stoffa, draghi fantasiosi e ippogrifi volanti.

Le visite continueranno anche venerdì, sabato e domenica, con gli stessi orari. Invece alle 18,30, in replica nei tre giorni, verrà messo in scena “Il meraviglioso viaggio di Astolfo sulla Luna”, canovaccio storico dell’Opra che racconta come Orlando sia impazzito alla scoperta della passione dell’amata Angelica per il paggio Medoro. Il cugino Astolfo, in sella all’Ippogrifo, raggiungerà la Luna per ritrovare il senno perduto del paladino.

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