Costruire una nuova cappella dedicata a San Luigi Gonzaga, luogo di preghiera, ma anche spazio che rifletta il senso di altruismo e solidarietà a cui tutti gli studenti e gli educatori vengono formati ogni giorno.
È la nuova sfida dell'Istituto Gonzaga di Palermo, giunto alla conclusione delle celebrazioni per l'Anno giubilare aloisiano e in preparazione del centenario del Collegio Gonzaga il prossimo autunno.
Martedì, alle 11.30, in via Piersanti Mattarella 38/42, sarà inaugurata la mostra multimediale “La cappella San Luigi tra passato e futuro”, all'interno degli spazi individuati per il nuovo luogo di preghiera e che da un paio di mesi ospitano Domus Mundi, un allestimento fotografico che è metafora degli abitanti di un mondo senza confini con il volto e il corpo di tutti coloro che ogni giorno frequentano la scuola: un gruppo eterogeneo di studenti e immigrati, unito dalla condivisione di valori comuni di uguaglianza e fratellanza.
Adesso all'interno di questa sala saranno proiettate le immagini delle antiche cappelle dedicate a San Luigi Gonzaga nell'istituto di via Mattarella, ma volgendo lo sguardo al futuro, al progetto che sarà realizzato a ottobre, in linea con i desideri e le esigenze di chi frequenta la scuola. La strada è una lunga striscia di carta bianca, che viene messa a disposizione dei visitatori per annotare idee, progetti, desideri e visioni.
«Questo secondo momento vuole raccontare le storie dei luoghi di preghiera che nel tempo si sono succeduti all’interno della scuola e accogliere le idee e i desideri degli studenti per la futura “casa” di San Luigi - sottolinea padre Vitangelo Maria Denora, direttore generale dell'Istituto Gonzaga-ISP - Dopo aver realizzato una casa astratta, leggera e sospesa, per riflettere sul destino, anch’esso sospeso, di un’umanità migrante, e prima di immaginare un nuovo spazio dedicato a Luigi Gonzaga che ne incarni lo spirito di altruismo e solidarietà, abbiamo pensato di costruire tra di esse una strada e un ponte ideali».
«Una strada per ricordarci che l’umanità è in cammino in un mondo che è una casa comune da rispettare e condividere - sottolinea Giuseppe Pulvirenti, docente di Arte della scuola e curatore della sorta – E un ponte per rammentarci, come dice Papa Francesco, che “una persona che pensa solo a costruire muri, e non a costruire ponti, non è cristiano”».
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