Sabato alle 20.30 al teatro Massimo di Palermo John Turturro affronta per la prima volta una regia d’opera con Rigoletto.
Per il debutto nella lirica Turturro ha scelto Palermo e la Sicilia – un ritorno alle origini della sua famiglia materna – e una delle opere più amate di Verdi: «Rigoletto – dice il regista e attore americano – racchiude bellezza e amore e speranze, oscurità e luce, sacrificio ed egoismo: tutti i contrasti dei sentimenti, la ricchezza di contraddizioni che sono proprio come la vita vera. Con Francesco Frigeri abbiamo lavorato moltissimo sulle scene per avere un risultato il più possibile spoglio, privo di barocchismi, sia nell’interpretazione che nella realizzazione».
Le scene di Francesco Frigeri, costruite nei laboratori di Brancaccio del Teatro Massimo, spostano l’azione alla fine del XVIII secolo, in un palazzo rinascimentale in decadenza, così come i costumi di Marco Piemontese e le luci di Alessandro Carletti descrivono una società debosciata fisicamente e moralmente, dove gli specchi offuscati, la nebbia e i costumi di colori cupi concorrono a mettere in risalto il candore di Gilda, unico elemento di purezza, poi progressivamente macchiato dal rosso della passione e del sangue.
A completare il team creativo Cecilia Ligorio, coordinatrice del progetto registico, Benedetto Sicca, regista collaboratore, e Giuseppe Bonanno che cura le coreografie. Lo spettacolo, dopo il debutto palermitano, viaggerà in Italia, in Cina e in Belgio: si tratta infatti di una coproduzione con il Teatro Regio di Torino, la Shaanxi Opera House e l’Opéra di Liegi.
Domani anteprima giovani aperta agli Under35. Repliche fino al 21 ottobre.
In questa gallery, le foto delle prove.
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