PALERMO. Dall'incontro fra una gallerista e un’artista profondamente appassionate nasce l’idea di una mostra personale di Ada Loffredo che è anche un silenzioso omaggio - parlano le opere - a un maestro da poco scomparso, Aldo Pecoraino.
La passione per l’arte e per la Sicilia sono il punto che accomuna fortemente queste due donne che hanno scelto Palermo come casa, approdo e ragione di vita ma che restano cittadine del mondo.
Ada Loffredo, appunto, nata a Roma e arrivata in Sicilia adolescente, e Gigliola Beniamino Magistrelli, nata a Palermo e andata via adolescente, che ha vissuto a Milano sino ai 30 anni, per poi tornare in Sicilia per amore.
Insieme hanno pensato, ideato e voluto la realizzazione di una mostra il cui titolo è già emblematico: “Elimina l’assenza, mostra l’essenza, diventa presenza!”. L’inaugurazione è prevista sabato 17 marzo, alle 19, da Artetika, in via Noto 40, a Palermo.
L’esposizione è curata straordinariamente dall'artista Alex Caminiti: anch'egli ha girato il mondo con le sue mostre, nato a Messina, ha scelto la Sicilia come base creativa. Compongono il percorso espositivo venticinque dipinti ad olio su tela e sei maioliche.
Ne viene fuori un'artista, che è anche una magnifica interprete dello spirito e della forza della vita, sia nelle tele che rappresentano la Natura, dove dipinge in particolare le adorate Madonie, sia nei ritratti di donne, così sensuali e puri nello stesso tempo.
Paesaggi, dalla "natura aspra e dolcissima", quelli di Ada Loffredo, che sono, forse, specchio stesso dell’artista, come un sentimento di ricerca di frammenti interiori, perduti e ritrovati. E ritratti che esprimono il vero senso di classicità, che si sublima nelle sinuosità femminili, in cui sentimento, sensualità e soffio di vita sono archetipi della donna universale, di una purezza assoluta non interessata alla contingenza del quotidiano.
"Le opere di Ada Loffredo non sono confezioni alla moda – scrive Aldo Pecoraino – perché il loro stile mira al suo “ego” e, pertanto, esse rappresentano l’attualità di chi le ha inventate. Il suo linguaggio è sincero e vicino a quanto è dentro di lei, ed è quindi l’essenza stessa della sua pittura. Il suo mondo poetico vive ed esprime intensamente una natura ricca ma desolata, evocando il rimpianto di tutto ciò che vinto dal degrado".
"Ed ecco quegli alberi maestosi, quella vegetazione intensa di colore, quella luce vivida, il tutto fissato in un’atmosfera quasi onirica, come se la sua rappresentazione fosse un’immagine del passato, un lontano ricordo desolato, appunto, pieno di rimpianti, dove l’artista come da un sogno si desta e lo raffigura. Piccoli cubi di case sperdute sui monti delle Madonie, macchie di verde la cui dimensione avverti lentamente, distese di prati aridi dove il sole impietoso brucia la terra, immagini da scoprire perché nascostamente si esprimono. in un mondo dai molti linguaggi, il suo scuote, perché con semplicità e sintesi vince le mille voci che oggi turbano il mondo dell’arte ed emerge".
Ada Loffredo, nata a Roma e residente a Palermo, sin dall'infanzia si è sempre dedicata al disegno e alla ceramica. Allieva di Aldo Pecoraino, si è accostata alla pittura seguendo un grado di professionalità che le consentisse di esprimere pienamente il suo talento e la sua poetica ricca e obiettiva.
La mostra può essere visitata dal 19 marzo al 10 aprile 2018, dal lunedì al sabato, con questi orari: 10,00 – 13,00 / 17,00 – 20,00. Info: 091.309428 - 327.1336080. [email protected]. Ingresso libero.
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