TOKYO. Sedici minuti di applausi e ovazioni, la sala gremita fino all’ultimo posto, la star palermitana Desirée Rancatore in lacrime per la commozione, una fila di trecento persone fuori dal Teatro, sotto la pioggia, per chiedere l’autografo ai protagonisti. È finita così, con un grande successo alla presenza del neo-ambasciatore italiano in Giappone Giorgio Starace, La Traviata del Teatro Massimo di Palermo al Teatro Bunka Kaikan a Tokyo, il più importante del Giappone, terza tappa di una tournée che ha toccato nei giorni scorsi le città di Hamamatsu e di Nagoya.
Anziani, giovani, donne in abiti di seta o coppie in scarpe da jogging hanno affollato la sala da oltre tremila spettatori. Un Paese dove esiste un pubblico di grandi appassionati che vedono nel melodramma l’espressione migliore dell’italianità intesa come stile di vita, amore per la bellezza, per l’arte, per la musica.
E La Traviata andata in scena oggi alle 15 (le 8 del mattino in Italia), con la regia di Mario Pontiggia, le scene di Francesco Zito e le luci di Bruno Ciulli, rappresenta la grande tradizione dell’opera italiana, con le scene costruite nei laboratori di scenografia del Teatro Massimo che evocano la grande stagione del Liberty. Un pezzo di Palermo in terra giapponese. “Una grande affermazione per la città di Palermo e per l’Italia – dice l’ambasciatore Giorgio Starace, anche lui a festeggiare nel backstage alla fine della recita – una rappresentazione di grandissimo gusto, con voci, scene e costumi straordinari”.
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