Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Palermo, pozzanghere e liquami in via Tiro a segno. Il presidente della circoscrizione: "Si rischia epidemia"

La pioggia che sta cadendo più o meno costantemente a Palermo in questi giorni sta creando disagi ad alcuni abitanti di via Tiro a Segno, a Sant'Erasmo.

Una vecchia storia che non trova una soluzione definitiva. Una criticità che si ripresenta ogni volta che piove. Il palazzo interessato è il civico 60 che si trova alle spalle del noto ecomostro, che presto dovrebbe essere abbattuto, dove vivono 140 famiglie. Il tratto di strada in questione non ha fognatura e basta una pioggia un po' più copiosa per riversare in strada fango e liquami. È avvenuto anche oggi e nei giorni scorsi. Le larghe e maleodoranti pozzanghere rendono complicato il transito a piedi degli abitanti. Alcuni di loro, soprattutto anziani e bambini, sono praticamente imprigionati in casa. Le pompe idrovore piazzate dall'Amap per ovviare temporaneamente alla criticità sono spesso fuori uso.

"Dopo ripetuti sopralluoghi e sollecitazione relativi alla grande questione di via Tiro a Segno 60 che da molti anni versa in una totale condizione di degrado - dichiara Giuseppe Federico, presidente della seconda Circoscrizione - la situazione non più sostenibile. La mancanza di rete fognaria che causa la fuoriuscita di liquami nell’area condominiale è dannosa da un punto di vista sanitario e non solo, non consente alle famiglie che vi abitano, di vivere una condizione normale come è giusto che sia. Qui ai residenti - continua - non viene consentito di svolgere i più elementari bisogni quotidiani. L’aria è irrespirabile, i liquami e la presenza di zanzare e ratti non permettono ai bambini di stare all’aria aperta, costringendoli a rimane in casa. Si rischia un'epidemia. Onde evitare ripercussioni da parte dei residenti che potrebbero causare situazioni spiacevoli - conclude Federico - invito gli organi competenti ad intervenire con tempestività alla risoluzione del problema per porre fine definitamente al grave problema che incombe non più rimandabile".

Caricamento commenti

Commenta la notizia