Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Palermo, crolla un palo della luce: miracolato un ingegnere in moto, solo sfiorato

Il palo caduto in viale Croce Rossa
Il palo caduto in viale Croce Rossa
Il palo caduto in viale Croce Rossa
La base del palo caduto
Il palo caduto in via Paruta l’anno scorso
La torre faro della rotonda di via Belgio crollata (foto FucariniI
Francesco Scoma
L’assessore Maurizio Carta

Un miracolo ha evitato la disgrazia. Una frazione di secondo e il passaggio in moto di Francesco Tagliavia da viale Croce Rossa, a Palermo, si sarebbe trasformato in tragedia. La fortuna ha voluto che il palo della luce venuto giù come un fiammifero lo abbia sfiorato a una spalla e, pur avendogli rotto la freccia dello scooter, non lo abbia nemmeno fatto deconcentrare. Tagliavia così è rimasto in sella. Erano le 12.30 di ieri mattina: nonostante lo scirocco e quel che gli è capitato, è stata una bella giornata per l’ingegnere quarantaseienne delle Ferrovie. Può dire di averla scampata. «Non c’è dubbio - racconta - visto com’è finita davvero posso dire di essere un uomo fortunato». E racconta che mentre placidamente scivolava verso piazza Vittorio Veneto con la moto, «ho sentito come una botta sulla spalla. Non ho capito cosa stesse succedendo. Sulle prime pensavo al ramo di un albero caduto, a un tamponamento, a un oggetto piovuto chissà come, visto che c’era vento...». Poi ha visto quel palo della pubblica illuminazione crollato a terra ed ha avvertito come un tuffo al cuore per il pericolo scampato. «Non mi sono fatto nemmeno refertare - racconta - non sono andato in ospedale. Agli agenti di polizia municipale che sono intervenuti ho spiegato che cosa fosse accaduto, dimenticando persino di fare annotare che avevo avuto un danneggiamento alla moto. Ma pazienza, non mi interessa certamente questo, che è un dettaglio del tutto insignificante rispetto alle conseguenze più gravi che potevo subire. L’importante è che alla fine tutto si sia compiuto solo un con una bella botta di paura». La questione dei pali della luce che a Palermo vengono giù perché troppo vecchi (quello di viale Croce Rossa aveva più di 30 anni) è una questione che si ripete con sempre maggiore frequenza. Finora, per fortuna, non si sono registrate gravi conseguenze, ma è chiaro che per i cittadini avere sulle teste migliaia di pertiche di ferro a rischio cedimento non è sicuramente una notizia tranquillizzante. Nell’aprile dell’anno scorso, durante una processione in via Paruta, all’angolo con via Santa Venera, si è verificato un altro incidente. Dopo il contatto della croce portata in processione con i cavi dell'illuminazione, un palo ha ceduto ed è finito sulla folla, ma prima di piombare a terra ha colpito le spalle di una signora finita in codice rosso in ospedale. Altri sostegni degli impianti di illuminazione sono caduti, comunque, in città, senza coinvolgere pedoni. Ma le segnalazioni all’Amg Energia, che gestisce la manutenzione degli impianti dell'illuminazione stradale, sono all’ordine del giorno. Prima dei trent’anni di «servizio», i pali andrebbero cambiati, ma per la sola eliminazione servono almeno mille euro a palo. Figuriamoci per la loro sostituzione. Così come la torre faro di via Belgio. che è stata abbassata fino a terra per manutenzione: la corona con le lampade è stata allentata e portata a terra. È ancora là. Al momento l’Amg è, fra le aziende del Comune, quella che ha il contratto in proroga sino alla fine del 2023. Ma senza le adeguate risorse per potere organizzare un programma che preveda quantomeno la dismissione dei vecchi sostegni e la loro sostituzione. Nel corso degli anni i tecnici di Amg hanno più volte segnalato i problemi che ci sono in giro per la città con alcuni pali «inequivocabilmente pericolanti». Ma la cosa più inquietante è che fino a oggi un’attività periodica e specifica e puntuale sugli impianti corrosi o prossimi alla corrosione non è prevista nel contratto di servizio con il Comune. In una relazione del maggio del 2022, ad esempio, si scriveva che non deve «sfuggire il livello di gravità raggiunto, ormai scandito da frequenti crolli di corpi illuminanti, spesso connessi a eventi atmosferici eccezionali o più raramente dovuti a circostanze attribuibili a fattori accidentali». Secondo una stima, su 48 mila pali della luce dislocati in città, circa 18 mila hanno più di 30 anni: età per cui la letteratura tecnica di settore considera tale da prevederne la sostituzione. Francesco Scoma, politico di lungo corso, esponente della Lega, è alla guida della società da poche settimane. Ma quanto basta per essersi già fatto un’idea sullo stato dell’arte. «Sulla manutenzione straordinaria - spiega - negli ultimi due anni non è stato previsto nemmeno un euro di finanziamento. Abbiamo chiesto all’amministrazione un via libera per sostituire almeno 1.088 impianti. Serve una nuova ripartenza per l’azienda, un nuovo contratto e la possibilità di essere stazione appaltante per essere più agile nelle contrattazioni. Altrimenti - conclude - rischiamo di passare i mesi a scambiarci corrispondenza senza risolvere nulla». Dall’amministrazione qualcosa sembra muoversi. L’assessore comunale Maurizio Carta spiega che «col sindaco abbiamo incontrato il presidente Scoma. Abbiamo tracciato un percorso che prevede il potenziamento del settore manutenzione e la modifica del modello aziendale di Amg Energia, che consenta all'azienda di dotarsi di adeguati partenariati per rendere più tempestiva, efficiente e meno costosa la manutenzione e la sostituzione delle lampade».

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