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Covid, Gimbe interrompe il report settimanale: «Da dicembre 2022 impatto sempre minore»

Anche questa settimana nuovi casi covid nettamente in calo, tanto da indurre la fondazione Gimbe, che ogni settimana invia il report per il monitoraggio del coronavirus in Italia, a sospendere l'attività.

«In considerazione della progressiva riduzione della circolazione virale da dicembre 2022, dell'impatto sempre minore su ospedalizzazioni e decessi, del sostanziale immobilismo della campagna vaccinale sui richiami e dell'assenza di nuove varianti di preoccupazione - spiega il presidente della Fondazione, Nino Cartabellotta - dopo 3 anni sospendiamo il report settimanale. Confidando di avere reso un servizio utile al Paese, continueremo ad aggiornare i dati della pandemia e della campagna vaccinale sul nostro sito web».

Finisce con l'ultimo bollettino di oggi, dunque, il report settimanale della fondazione Gimbe. Come detto, nuovi casi ancora in diminuzione. In Sicilia si registra un miglioramento dell'incidenza per 100 mila abitanti e si evidenzia un -11% dei nuovi casi da covid nella settimana che va dal 10 al 16 marzo.

L'unica provincia che va in controtendenza con il resto dell'Isola è Palermo, in cui è stato registrato un lieve aumento rispetto alla settimana precedente: +3,1%. La città con l'incidenza minore è Enna, dove il virus dal 10 al 16 marzo ha colpito il 30,6% in meno rispetto ai sette giorni precedenti.

Questo l'elenco dei nuovi casi per 100.000 abitanti dell'ultima settimana nelle altre province siciliane:

  • Agrigento 27 (-17,5% rispetto alla settimana precedente);
  • Trapani 26 (-24,1% rispetto alla settimana precedente);
  • Siracusa 24 (-8,7% rispetto alla settimana precedente);
  • Messina 24 (-1,4% rispetto alla settimana precedente);
  • Catania 12 (-29% rispetto alla settimana precedente);
  • Caltanissetta 11 (-10% rispetto alla settimana precedente);
  • Ragusa 10 (-16,7% rispetto alla settimana precedente).

Sopra media nazionale i posti letto in area medica (6,2%) e in terapia intensiva (1,5%) occupati da pazienti COVID-19.

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