La procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio dei vertici dell’Amap per la gestione dei depuratori. Si tratta di Maria Prestigiacomo, ex presidente Amap ed ex assessore di Palermo, e dell’attuale amministratore unico della municipalizzata Alessandro Di Martino. Con loro ci sono i dirigenti Angelo Siragusa, Adriana Melazzo e Dorotea Vitale, responsabili a vario titolo degli impianti. Fissata al prossimo 9 marzo l’udienza preliminare nel corso della quale il gip dovrà decidere se rinviare a giudizio gli indagati.
Le indagini sono condotte dai carabinieri forestali e riguardano la depurazione delle acque non solo a Palermo, ma in diversi comuni del palermitano dove i fanghi sarebbero stati sversati a mare. I carabinieri avevano notificato oltretutto un’ordinanza di commissariamento nei confronti della stessa società per il servizio di ambiente e depurazione. La misura cautelare fu disposta dopo un’indagine dei carabinieri forestali e della stazione di Balestrate. Verifiche che si incentrarono sulla gestione tecnico-operativa dei depuratori delle acque reflue urbane di Acqua dei Corsari a Palermo e dei comuni di Balestrate, Carini e Trappeto. Le indagini sono state coordinate dai pubblici ministeri Bruno Brucoli e Andrea Fusco. E’ contestato il reato ambientale per avere provocato l’inquinamento in un’area protetta e cioè quella del golfo di Castellammare.
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