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Spaccio di droga a Ballarò, inflitti in Appello 80 anni di carcere: nomi e foto dei condannati

La prima sezione della Corte d’Appello di Palermo ha emesso 29 condanne, con dodici lievi ritocchi nelle pene, nei confronti di una banda di spacciatori che operava nel quartiere di Ballarò, nel centro storico del capoluogo siciliano. I giudici hanno accolto le tesi della procura generale, ritenendo fondato l’impianto accusatorio messo su dai carabinieri del comando provinciale.

L’organizzazione avrebbe messo in circolo cocaina, crack, hashish e marijuana, rifornendo i grossisti e anche singoli clienti nel mercato storico di Ballarò. Le indagini, condotte con microspie e riprese video, hanno svelato la redditizia attività di spaccio della banda svelando il ruolo di vertice di Mazzucco (già condannato per estorsione aggravata dal metodo mafioso nel 2011) e Rao (il cui nome emerge nell’ambito dell’operazione antimafia «Panta Rei» per le sue frequentazioni con i boss Francesco Paolo Lo Iacono e con Salvatore Mulè) entrambi vicini alla famiglia mafiosa di «Palermo Centro». I due, secondo gli investigatori, sovrintendevano alle attività di gestione e ricevevano i proventi dello spaccio. L’organizzazione, per quanto emerso dalle indagini, ‘poteva contare su una schiera di pusher e vedette che operavano con turni giornalieri, in sinergia con i responsabili operativi della piazza ai quali spettava la custodia del denaro proveniente dalla vendita della drogà. La banda aveva la disponibilità di magazzini e garage vicini alla «piazza di spaccio», dove nascondeva le sostanze stupefacenti.

Per quel che riguarda le riduzioni di pena, il collegio presieduto da Adriana Piras ha condannato a 10 anni Silvio Mazzucco, ritenuto assieme a Ignazio Gallidoro (9 anni, due mesi e 20 giorni) uno dei capi della banda: ruolo attribuito anche a Giovanni Rao (6 anni e 8 mesi). A seguire Francesco Ferrara 5 anni e 8 mesi, Eduardo Premuda 5 anni e 20 giorni, Vincenzo Vitrano 5 anni, Antonino Cangemi 4 anni e 8 mesi, Antonino Gallidoro, Salvatore Grisafi e Cristian Lo Monaco 4 anni 7 mesi e 20 giorni a testa, Dario Cusimano 4 anni, 6 mesi e 10 giorni, mentre Tito Marco Kamel ha avuto un aumento di pena in continuazione di un anno e tre mesi. Ma anche per lui l’aumento è solo apparente e si concretizza in una reale riduzione, visto che si mettono insieme due condanne. Le altre posizioni sono state tutte confermate: vanno dai 2 anni e 8 mesi di Albina Molinaro ai due anni di Michele Arena, dai 18 mesi di Paolo Collura ai 14 di Daniele Taormina. A seguire un anno, un mese e 10 giorni per Angelo Berretta e Fabio Comito; Fabio Imperiale un anno e un mese; un anno a testa per Domenico Prestifilippo e James Candeh. Gli altri tutti sotto un anno: 10 mesi e 20 giorni Raffaele Cardella, 10 mesi Marcello Imperiale e otto mesi per Emanuel Lo Monaco, Marco Saluto, Gianluca Calaiò e Gabriele Giuseppe Rizzone. Sei mesi a Pasquale Sileci (conosciuto come Anthony) e a Chackib Farjallah, detto Filippo il tunisino.

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