Studenti palermitani sulle orme di Greta Thunberg. Questa mattina in diversi licei e istituti superiori sono comparsi alcuni striscioni a sostegno della lotta contro il cambiamento climatico.
Manifesti con su scritto, "Cambiamo il Sistema non il Clima", sono stati appesi all'esterno dei lice Umberto I, Benedetto Croce, Damiano Almeyda, Ninni Cassarà e del Convitto Falcone.
Gli studenti annunciano la partecipazione al corteo di venerdì 27 settembre, che a Palermo partirà alle 9 da piazza Politeama, che si inserisce nella mobitazione globale del "Friday for future" con il terzo "Sciopero globale per il Futuro".
Domani alle 16 nei locali del liceo Umberto I, è prevista un'assemblea di coordinamento delle scuole.
"I giovani palermitani, quindi, tornano in piazza per pretendere un cambio di rotta, per fermare l’attuale modello di sviluppo imposto dall'alto. Il riferimento è alle industrie pesanti, alle discariche a cielo aperto, agli inceneritori, alle trivelle, alle grandi opere inutili e dannose. Direttrici attraverso cui oggi i nostri territori vengono governati e consegnati alla distruzione. L'idea di base è che per combattere la distruzione planetaria in corso sia necessario abbattere il sistema capitalista basato su consumismo, sovraproduzione e sfruttamento. Il nostro mare è pieno di plastica, le nostre falde acquifere di metalli pesanti, la nostra atmosfera di CO2.
Mentre c’è chi attraverso tutto questo arricchisce le proprie tasche, la stragrande maggioranza della popolazione conta i morti in casa e vive in condizioni di povertà. La Sicilia, nello specifico, vanta contemporaneamente tantissime aree con alti tassi di inquinamento e i più alti tassi di disoccupazione giovanile in Europa", dice una delle organizzatrici della manifestazione, la studentessa Ludovica Di Prima.
Intanto fa discutere la posizione del neo ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti che in un'intervista a La Stampa ha affermato che giustificherà i ragazzi che parteciperanno allo sciopero del clima perché crede "che la battaglia per un mondo sostenibile debba entrare in modo permanente nel mondo della scuola". "Intendo innovare la didattica nelle scuole introducendo temi legati alla sostenibilità in ogni materia, dalla scienza alla storia". E aggiunge: "Siamo il ministero dei giovani, abbiamo una responsabilità in più e vorrei che la scuola diventasse un grande laboratorio di innovazione". Ecco perché per Fioramonti, lo sviluppo sostenibile "deve entrare nella formazione a tutti i livelli".
Persone:
Caricamento commenti
Commenta la notizia