Cortei promossi dalla Silt a Palermo e a Catania: i tassisti sul piede di guerra protestano in queste ore contro la regionalizzazione delle licenze.
Lunga sfilata in via Libertà a Palermo con tassisti a piedi e vetture al seguito. La via principale della città è invasa dai manifestanti.
La mobilitazione riguarda anche Cagliari. Intanto, è scattata una vera e propria gara di solidarietà ai tassisti sardi e siciliani, con colleghi che da tutta Italia espongono sui loro mezzi il volantino con l'hashtag #iostoconitassisti sardi e siciliani, oltre a mettere le proprie facce anche sui social.
Le ragioni dello sciopero sono molteplici, dice Angelo Sciacca, presidente nazionale Silt, "dall’inconcepibile ritardo sulla convocazione dei tecnici dei tassisti in vista della mai convocata Conferenza Stato Regioni che per legge avrebbe dovuto essere riunita per discutere sul Dl Semplificazioni approvato a inizio febbraio e che include inaccettabili deroghe solo per Sicilia e Sardegna sulla regionalizzazione delle licenze Ncc. Non solo, da tempo, e ora più che mai, chiediamo la revisione della legge 21/92 sul trasporto pubblico non di linea, una legge inadeguata alla situazione attuale».
«A livello regionale - prosegue Sciacca - stiamo aspettando che si aprano i tavoli congiunti taxi - Ncc richiesti per disciplinare a livello locale le nuove disposizioni di legge. Mentre in Sicilia il dialogo è più che mai aperto, in particolare con l’assessore regionale ai Trasporti Marco Falcone, in Sardegna siamo ancora in attesa che si formi la giunta per capire con chi interfacciarci. Va disciplinato - aggiunge - l’utilizzo della strumentazione tecnologica, per evitare l’assalto di multinazionali a territori che vivono di
turismo e dove si rischia di polverizzare le licenze dei tassisti. Una categoria che si sta mostrando più unita che mai, ringraziamo i colleghi che da ogni parte d’Italia ci stanno supportando. Oggi tocca a Sardegna e Sicilia combattere per mantenere il proprio lavoro, domani chissà. Noi saremo pronti ovunque ci sarà bisogno di sostegno concreto».
Il corteo a Palermo è partito da piazza Crispi fino a piazza Verdi. Manifestazioni di solidarietà dunque anche a Napoli, Roma, Genova, Torino e Milano.
Foto di Gabriella Conigliaro
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