PALERMO. Avvocati, un assistente di volo, titolari di esercizi di ristorazione, dentisti e forse anche un carabiniere tra i clienti di un gruppo di pusher a "domicilio" che smerciavano cocaina a Palermo. In cinque sono stati arrestati ieri mattina. Erano due la bande: la prima formata da Stefano Macaluso e Antonino Di Betta; l'altra da Danilo Biancucci, Giovanni Fiorellino e Alessandro La Dolcetta. Tutti giovani e disposti a girare tutta la notte per locali, studi e case rifornendo clienti facoltosi. Le indagini, condotte dalla Squadra mobile coordinate dal sostituto procuratore Maurizio Agnello, partono dalle intercettazioni. Era uno solo (per banda) il cellulare utilizzato per mettersi in contatto con i clienti. E squillava continuamente. Oltre 300 chiamate al giorno nel weekend, cento durante la settimana. C'era chi faceva il "turno" dalle 8 alle 20 e chi si occupava dello spaccio notturno. I clienti venivano riforniti h24 con droga purissima: principio attivo sempre superiore al 76%. Secondo le stime della Procura, gli acquirenti censiti sono 580, con minimo 80 richieste al giorno evase dai pusher (il doppio nei weekend). Sono 22 mila in tutto le telefonate registrate con oltre 5.500 messaggi. La dose minima smerciata era di 0,4 grammi. Con un totale di circa un chilo di cocaina al mese. Tra i clienti più assidui un gruppo di avvocati, ma le chiamate partivano anche da uno studio dentistico, dal cellulare di uno steward e anche dal comando dei carabinieri. Non c'è prova però dello scambio di droga tra lo spacciatore e il militare.