PALERMO. Il gup Gigi Omar Modica, questo pomeriggio, ha inflitto quarant’anni di carcere a sette imputati che furono coinvolti nell’indagine che smantellò, a novembre del 2015, il clan di Santa Maria di Gesù.
La condanna più eclatante (otto anni) è quella inflitta a Salvatore Profeta che era tornato in carcere dopo essere stato scagionato dalla strage di via D'Amelio. Era uno degli ergastolani condannati sulla base delle patacche dei pentiti. In cella, dove rimase a lungo e pur sapendo di essere innocente, c'è tornato l'anno scorso.
Accolte le richieste dei pm Sergio Demontis, Francesca Mazzocco e Caterina Malagoli anche per il figlio di Profeta, Antonino (8 anni e 2 mesi), poi 10 anni e 8 mesi mesi per Giuseppe Galati, indicato come componente della famiglia della Guadagna; 6 anni e 8 mesi per Francesco Pedalino, genero di Profeta. Condannati per rapina Giuseppe Lucera e Domenico Abbonato (2 anni ciascuno) e Antonino Palumbo (2 anni e 4 mesi).
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