«Non ci sono due Tornatore, per me cambia poco se il film è ambientato in Sicilia o meno - dice -. La Sicilia è un luogo cinematografico talmente forte da determinare un quid in più rispetto ad altri, ma l’approccio che ho rispetto a una vicenda è lo stesso. Una delle ossessioni del protagonista è quella dell’igiene: l’idea me l’ha data un personaggio di Porticello “’u pulitu”, che camminava con una penna non per scrivere - era analfabeta - ma per suonare un campanello senza usare le dita. Nessun confine tra i film siciliani e gli altri».
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