Da Causio a Paulo Dybala: Sono sette i Campioni del Mondo che sono passati dal Palermo. Sei gli italiani e uno straniero: Paulo Dybala, fresco di titolo proprio con la sua Argentina nella coppa del Mondo che si è giocata in Qatar. Il rigore con il quale Paulo ha spiazzato Lloris ha acceso inevitabilmente il cuore pulsante dei tifosi palermitani. Ma facciamo un passo indietro. Come detto sono 7 i campioni del mondo “rosanero”. Quattro hanno giocato nel Palermo proprio nella stagione che li ha condotti ai Mondiali, e 4 erano già andati via da tempo. Del primo elenco fanno parte Barone, Barzagli, Grosso e Zaccardo.
Quest’ultimo, non è ricordato per aver giocato una grande Coppa del Mondo: suo era stato l’autogol che trafisse Buffon nella seconda partita del girone, contro gli Stati Uniti, e che sancí il risultato sull’1-1. Mentre Barone si ricorda per la famosa corsa “a braccetto” con Inzaghi nella terza gara della Fase a Gironi, contro la Repubblica Ceca. L’attaccante ex Milan saltó il portiere e segnó la rete del 2-0, ignorando il centrocampista rosanero. I due, hanno poi sempre scherzato sull’episodio. Sarebbero stati anche gli ultimi minuti nel Mondiale per il “palermitano”.
Barzagli, invece, esordì agli ottavi di finale contro l’Australia dopo l’espulsione di Materazzi. Partita che fu decisa poi da un calcio di rigore trasformato da Totti ma procurato da Grosso, altro giocatore passato dal Palermo e sul tetto del mondo. Da uomo qualunque, divenne eroe di quella spedizione in Germania: prima la rete in semifinale a mandare la Nazionale di Lippi in finale, e poi l’ultimo rigore contro la Francia a scatenare l’apoteosi azzurra. Gli altri tre, come accennato, sono Causio, Toni, e Dybala. Il primo giocó il Mondiale del 1982, quello che l’Italia vinse in Spagna. Due le presenze del centrocampista (che arrivó al Mondiale dalla Juventus). Toni, che a Palermo fu capocannoniere nella stagione in Serie B 2003-2004, segno 2 reti al Mondiale. Quelle siglate contro l’Ucraina ai quarti.
E poi “U Picciriddu”, l’unico straniero della banda ma italiano d’adozione e “palermitano” per affetto smisurato verso i colori rosanero, con i quali è cresciuto ed è esploso nel calcio dei grandi. In Qatar, l’attaccante della Roma ha giocato solo 17’ nella semifinale vinta contro la Croazia (a risultato già acquisito) ed è entrato al 121’ della finale, solo per battere il rigore della lotteria. Sinistro centrale ma efficace. Un compito, quello chiesto dal c.t. Scaloni, tra i più difficili in assoluto. Ma lui ha risposto da campione. C’è un po’ di Palermo, nella storia della Coppa del Mondo.
Del Palermo ha fatto parte un altro campione del mondo, Gilardino, ma arrivò in rosa dopo avere conquistato il titolo. Gli altri tutti prima.
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