Palermo: i nomi degli eletti al Consiglio comunale, ma ci sono anche esclusi eccellenti
New entry, riconferme, ma ci sono anche esclusi eccellenti nel nuovo consiglio comunale di Palermo: sono 24 i seggi che vanno al centrodestra grazie al premio di maggioranza per la coalizione, e 16 alle opposizioni. Complessivamente sono state elette dodici donne (due in meno della consiliatura che si è conclusa) e 28 uomini. Il Partito democratico risulta il primo partito, ma prende solo cinque seggi perché divide i 16 posti riservati all'opposizione con le altre liste che hanno superato lo sbarramento. La torta più grande va a Forza Italia, primo partito della maggioranza, a cui spettano sette consiglieri. Ottavio Zacco è il più votato in assoluto (oltre 3200 preferenze), poi ci sono Caterina Meli (riconfermata), Giovanni Inzerillo, Leopoldo Piampiano (torna dopo uno stop di cinque anni). Al quarto posto fra gli azzurri c'è Giulio Tantillo, da oltre vent’anni in Consiglio e che ottiene poco più di 2200 preferenze, a seguire Natale Puma (new entry), Pasquale Terrani. Non ce l’ha fatta per un soffio Rosi Pennino, voluta in lista direttamente da Gianfranco Micciché, ma sembra sia tra i papabili per l’assessorato alle Politiche sociali. Con Fratelli d’Italia approdano a Sala delle Lapidi volti nuovi come Antonio Rini, sindaco di Ventimiglia (vicino ad Alessandro Aricò), Germana Canzoneri e Tiziana D’Alessandro. Sono volti noti, invece quelli di Francesco Scarpinato, dell’europarlamentare Giuseppe Milazzo e di Fabrizio Ferrara. Rimangono fuori Giuseppina Russa, Claudia Rini, Claudio Volante e Mimmo Russo. Cinque consiglieri eletti nella lista civica in appoggio a Lagalla. Tre di loro sono i renziani Dario Chinnici (capogruppo uscente e unico riconfermato della vecchia squadra), Giovanna Rappa e Salvo Alotta. Gli altri due sono Giuseppe Mancuso e Antonino Abbate. Sfuma l'elezione per Francesco Bertolino, Paolo Caracausi, Paolo e Carlo Di Pisa. La Dc Nuova di Totò Cuffaro riesce a superare la soglia di sbarramento e conquista tre seggi. I consiglieri che occuperanno un posto a Sala delle Lapidi sono tutti volti nuovi: Salvatore Imperiale, Domenico Bonanno e Viviana Raja. Supera lo sbarramento, anche se solo per un soffio, la Lega-Prima l’Italia che conquista così tre seggi riconfermando Sabrina Figuccia, Marianna Caronia e Alessandro Anello. Rimane fuori il capogruppo Igor Gelarda, che arriva quarto. Tra i banchi delle opposizioni, compreso il posto che tocca di diritto a Franco Miceli in quanto migliore perdente candidato sindaco, arrivano complessivamente 16 consiglieri. Nel Pd il più votato è Carmelo Miceli, parlamentare nazionale, con lui accedono a Sala delle Lapidi anche Teresa Piccione, Rosario Arcoleo, Giuseppe Lupo e Fabio Giambrone. Fabio Teresi, ex presidente della Quinta circoscrizione, è il primo dei non eletti. Restano fuori anche Marco Frasca Polara, che ha guidato l’Ottava circoscrizione e Milena Gentile (uscente). Il Movimento 5 Stelle è quello che subisce le perdite più pesanti rispetto a cinque anni ma riconferma Antonio Randazzo e Concetta Amella. Con loro viene eletto anche un outsider l’ingegnere informatico Giuseppe Miceli che farà il suo primo ingresso a Palazzo delle Aquile. Dalla lista«Progetto Palermo» per Miceli sindaco riconferme per Valentina Chinnici e Massimiliano Giaconia che provenivano dall’esperienza di Orlando con il Movimento 139 e ora hanno trovato una nuova casa. Primo eletto della lista è lo stesso Franco Miceli che però, avendo già un posto riservato come migliore sfidante di Lagalla, consentirà l’ingresso in Consiglio a Mariangela Di Gangi, storica attivista dei diritti allo Zen. Quattro consiglieri, infine, anche per la lista di «Azione +Europa»: il primo e lo stesso Fabrizio Ferrandelli, poi Ugo Forello e Giulia Argiroffi, coppia politica molto affiatata sul fronte dell’opposizione all’amministrazione Orlando. Con loro anche Leonardo Canto. Rimane fuori da Sala delle Lapidi Cesare Mattaliano, da sempre vicinissimo alle posizioni e alle battaglie dello stesso Ferrandelli. Grandi esclusi i candidati della sinistra che non ha superato il 5%, a cominciare dall’assessore Giusto Catania per continuare con gli uscenti Barbara Evola, Marcello Susinno, Caterina Orlando.