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Palermo, un evento di moda per il rispetto delle donne

Domenica 10 novembre, al Biondo, “Don’t forget the woman in your life”, momento sostenuto da Amnesty international

PALERMO. Una donna su tre in Italia tra i 16 e i 70 anni ha subito una violenza fisica o psicologica e, come uno specchio capovolto, altrettanti uomini hanno deciso di infliggere una pena pervasiva se non addirittura definitiva, contro le proprie madri, mogli, fidanzate, sorelle, colpevoli di essersi ribellate a un sopruso.
DON’T FORGET THE WOMAN IN YOUR LIFE è un progetto corale di prevenzione sulla violenza contro le donne, che trova le sue fondamenta proprio sul desiderio viscerale di riscoprire il valore del “gentil sesso”, spesso umiliato e offeso, proprio da chi invece sostiene di amarlo e proteggerlo.  La violenza è un atto di cui si ha piena responsabilità ed per questo si può intervenire e soprattutto prevenire.
Una serata di beneficenza Don’t forget the woman in your life si terrà domenica 10 novembre alle ore 18,30 presso il Teatro Biondo di Palermo.
Dalla necessità di condividere  l’esigenza di affrontare il problema del femminicidio e della sua pericolosa crescita, è nata una collaborazione straordinaria tra imprenditrici palermitane, associazioni impegnate nella lotta contro la violenza, attori, musicisti, giornalisti.  La manifestazione è promossa dalla Presidenza del Consiglio Comunale e il suo presidente Salvatore Orlando e dal Sindaco Leoluca Orlando. Da ciò nasce il progetto coordinato e organizzato da Nadia Speciale/Barbera & Partners, che ha inoltre offerto il titolo della manifestazione, un headline  da sempre filo rosso di tutte le manifestazioni organizzate a sostegno del ruolo della donna nella società.
Sempre nell’ambito della Giornata Internazionale sull’Eliminazione della Violenza contro le Donne, nella serata, verrà consegnata dal sindaco la cittadinanza onoraria di Palermo, a Serena Dandini per il suo impegno contro il femminicidio (autrice dello spettacolo Feriti a morte, antologia di monologhi)  e a Giusi Nicolini sindaco di Lampedusa.
L’obiettivo è una raccolta fondi per una casa famiglia peruviana, che accoglie donne che hanno subito violenza, scelta dalla famiglia Petrucci, vittima di una tremendo caso di cronaca dello scorso anno, che ha visto spezzare la vita della giovane Carmela Petrucci, la 17enne assassinata dall’ex fidanzato della sorella, insieme al Liceo Classico Umberto I  di Palermo.   
Curati da Paola Filippone e Roberta Catalano vi saranno tre momenti dedicati al mondo della moda, organizzati dalle stiliste Paolè, Maria Pia Nasta, Loredana Natalè, Dress, Elicherie. La moda da sempre vicino alla figura femminile come simbolo di bellezza, ma anche al desiderio di sentirsi se stessa in piena coscienza, liberta è indipendenza.
Sul palco, inoltre, si alterneranno diversi contributi di vari artisti, dalle videoproiezioni di Lavinia Caminiti, tratte dal progetto “Terra madre”, al video di Licia Maglietta, dove scorreranno due poesie sul tema delle donne  di Wislawa Szymbors, al video inviato da Sabrina Ciuffini,  chiudendo poi con il video di Emergency“Life in italy is ok”, passando poi alla testimonianza del responsabile di Amnesty international Giuseppe Provenza, che leggerà i dati sulla violenza contro le donne. Le attrici Eva Drammis eViviana Lombardo leggeranno dei brani tratti dalla piéce teatrale “Stranieri familiari” di Domenico Bravo, mentre un momento musicale vedrà in scena Luca Madonia. Interverranno inoltre il direttore artistico del Teatro Biondo Roberto Alajmo, il Dirigente Scolastico del Liceo Classico Umberto I prof. Vito Lo Scurdato, e il Dirigente Scolastico dell’Istituto Magistrale Regina Margherita prof. Pia Blindano.
A condurre la serata vi saranno le giornaliste Elvira Terranova di Adnkronos e Gioia Sgarlata de La Repubblica.
Il progetto mira, quindi, al desiderio di fare rete con tutte le donne, singole e di associazioni, impegnate in questi anni a promuovere e mettere in pratica quanto previsto dalla Convenzione di Istanbul, oggi rafforzata dalla Convenzione No More.
Le Convenzioni richiamano tutte le Istituzioni a mettere in campo azioni concrete utilizzando tutti gli strumenti per combattere il fenomeno della  violenza sulle donne, oggi sempre più in aumento.
Lo scopo dell’iniziativa è pertanto tenere insieme quel filo rosso che vede tutte le donne di continenti, religioni, culture e retroterra sociali differenti, istruite o analfabete, ricche o povere, unite nella lotta per combattere la violenza alle donne.
Come dichiarava anni fa Irene lkhan, già segretario generale di Amnesty International, “per contrastare la violenza devi credere che il cambiamento sia possibile, comporta un gran dispendio di energie, mezzi, risorse, e implica volgere lo sguardo al futuro…”, ecco perché un evento che coinvolga le istituzioni, la scuola, la cultura, l’imprenditoria, l’associazionismo e il mondo della moda può, oggi più che mai, farsi portavoce di un messaggio universale di cambiamento.

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