Lavorano sulle sfide del futuro come le energie rinnovabili, la decarbonizzazione, la mobilità sostenibile, l’agri-tech senza perdere però di vista i servizi rivolti alla famiglia, l’accesso alle cure per anziani e persino la formazione dei rifugiati. Sono i cervelli più innovativi del Mediterraneo sbarcati a Palermo per la semifinale della Coppa del mondo delle start up.
Alla competizione organizzata da Pegasus Tech Venture, hanno partecipato 27 start up, 14 italiane e 13 provenienti da Paesi dell’area mediterranea, selezionate tra centinaia che hanno presentato i loro progetti ambiziosi ad una platea di oltre 30 investitori selezionati con un portfolio di circa 8,8 miliardi di dollari. Ad aggiudicarsi la vittoria è stata la start up torinese Eoliann con un progetto nel settore del climate - tech; rappresenterà il Mediterraneo alla finale in California, nella Silicon valley, che vedrà in palio un premio da 1 milione di dollari.
L’azienda ha trionfato con una piattaforma che sfrutta l’intelligenza artificiale e i dati satellitari per quantificare i rischi climatici e i disastri come uragani, alluvioni, siccità, incendi e terremoti. Come spiega Roberto Carnicelli, tra i fondatori della Eoliann: «Abbiamo realizzato un software attraverso cui il cliente riesce a prevedere e fare una valutazione dei rischi».
Tra i progetti più innovativi presentati a Palermo anche quello di Alessandro Monticelli, fonfatore di Green independence e ideatore di una tecnologia d’avanguardia nel settore energetico. «Si tratta di un pannello fotovoltaico multifunzionale che proprio come una foglia è in grado di immagazzinare energia solare e trasformare acque reflue o marine in idrogeno verde. Per questa prima fase è stato impiegato un capitale di 1 milione e mezzo di euro. Contiamo di reperire altri cinque milioni per la fase successiva» dice Monticelli.
Zeid Sinokrot, giordano, founder e Ad di Palmear, ha presentato un progetto nel settore dell’agricoltura: un sensore che posto sulle palme ed altre piante segnala eventuali insetti che possono infettarle e farle ammalare.
«Palmear si basa su una tecnologia acustica altamente sensibile e innovativa che, combinata con l’intelligenza artificiale, permette agli utenti di ascoltare l’interno degli alberi e di individuare in tempo reale i parassiti invasivi quando sono giovani larve, consentendo interventi precoci e mirati» spiega Sinokrot.
Il futuro per Cristina Lucera, Ceo di parentsmile.com, passa invece per il benessere psicofisico degli individui all’interno dalla famiglia. «Abbiamo riunito in un unico hub digitale - afferma - una serie di servizi alle famiglie in tutte le fasi della vita di ogni componente». Sempre nel settore dei servizi il barese Rocco Ciracì, ha ideato FlorenceCare, una piattaforma intuitiva che offre un accesso immediato ai servizi sanitari domiciliari per anziani e fasce deboli.
«L’idea - spiega - è nata da una mia esigenza. Ho iniziato a prendermi cura di mia madre e di mia nonna a distanza mentre mi trovavo fuori per lavoro e loro vivevano da sole in Puglia. Quando sono rientrato in Italia ho capito che era necessario un servizio di questo tipo». Tra le eccellenze anche due start up palermitane: la prima si chiama Muv e affronta il tema della mobilità sostenibile, l’altra è Develop Hope, una scuola che forma da remoto programmatori di software. Domenico Squillaci, tra i fondatori di Muv, racconta: «Per cambiare le abitudini abbiamo pensato ad una sorta di gioco: più ti sposti a piedi o con mezzi pubblici più vinci dei premi».
E Alessandro Balsamo, di Develop Hop, spiega: «formiamo giovani dai 18 ai 25 anni e poi li aiutiamo a trovare un lavoro. Stiamo formando a distanza anche 25 ragazzi stranieri attualmente rifugiati in Uganda».
Caricamento commenti
Commenta la notizia