Rivoluzionare la medicina di precisione con l'intelligenza artificiale è possibile grazie a Kazaam Lab, una startup palermitana. Kazaam eHealth è una piattaforma digitale che fornisce supporto ai medici sulle decisioni da assumere, superando i limiti della medicina tradizionale e permettendo loro di praticare con successo quella di precisione.
L'idea è di Simona Rombo, docente di Computer Science presso l’Università degli Studi di Palermo che ha pensato come partendo da un’analisi intelligente dei dati si possa arrivare a diagnosi e terapie più precise per ciascun paziente. E così insieme ha deciso di sviluppare la startup che ha fondato insieme a Simona Panni, ricercatrice in biologia, e Salvatore Morfea, architetto del software, a cui si è aggiunta Mariella Bonomo, studentessa di dottorato con una certificazione di Data Scientist. Assistiti dal Consorzio ARCA, nell’ambito della rete europea EIT Health InnoStars, in soli due anni l’idea iniziale è diventata un prototipo, poi un vero e proprio prodotto.
"Finora, la medicina tradizionale ha assegnato lo stesso trattamento a tutti i pazienti affetti dalla stessa patologia, con cure che soltanto nel 20% dei casi hanno successo, soprattutto quando si tratta di malattie complesse come il diabete, il mieloma multiplo o le malattie autoimmuni - spiega Simona Rombo. - Per questo motivo si è cominciato a guardare al futuro con un nuovo approccio, la medicina di precisione, che mira a fornire trattamenti specializzati a seconda della categoria dei pazienti, per migliorarne l’aderenza e ridurne gli effetti collaterali. Purtroppo però la medicina di precisione ad oggi può essere applicata solo a pochissime patologie perlopiù di natura oncologica, perché per tutte le altre non ci sono sufficienti informazioni".
Ma cosa fa in pratica Kazaam eHealth? Mette insieme le informazioni a disposizione, integrando ai dati provenienti dai test clinici sui pazienti miliardi di dati che provengono da esperimenti su dna, proteine, interazioni molecolari, associazioni genotipo-fenotipo e tutti i documenti che quotidianamente vengono prodotti nei laboratori accreditati e distribuiti in tutto il mondo. Poi li elabora attraverso complessi algoritmi di intelligenza artificiale per fornire suggerimenti automatici ai medici che devono decidere quali terapie possano essere più efficaci e avere meno effetti collaterali per uno specifico paziente.
La startup palermitana è in fase di ottenimento del brevetto per la sua invenzione; si è già aggiudicata il secondo posto alla “StartCup Palermo” del 2019, è stata finalista al “Premio Nazionale per l’Innovazione”, è diventata spin-off dell’Università di Palermo, grazie al programma Start-ups Meet Pharma della rete EIT Health ha collaborato con la casa farmaceutica Amgen, nel 2020 ha vinto la Ris Innovation Call ottenendo un grant da 75mila euro, e quest’anno il premio di “GetIt!”, promosso da Cariplo Factory, con un investimento di 50mila euro da parte della Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore.
"Stiamo valutando innanzitutto partner siciliani per completare lo sviluppo del nostro prodotto - conclude Simona Rombo. - Ci auguriamo fortemente di riuscire a stringere in Sicilia un partenariato strategico, così che il nostro contributo sia utile allo sviluppo del territorio".
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