Festa del rugby a Palermo. Circa 300 bambini provenienti tutta la Sicilia si sono incontrati al Tenente Onorato per giocare, stare insieme e per incontrare il commissario tecnico della nazionale italiana, Gonzalo Quesada. L'evento, organizzato dalla federazione italiana rugby, ha animato la mattinata al campo sportivo militare. Quesada non si è risparmiato tra autografi, selfie e sorrisi. Ma al tempo stesso il tecnico azzurro che ha portato gli Azzurri al quinto posto nell'ultimo Sei Nazioni, ha parlato del futuro. A cominciare dall'impiantistica, grande problematica del capoluogo siciliano con il club del presidente Stefano Massari ancora senza una sede fissa, ma in generale del sud Italia. «Sono qui - sottolinea - non solo per un momento istituzionale ma per dare un aiuto concreto al movimento rugbistico italiano. La crescita del nostro sport nel sud Italia e in città come Palermo, passa naturalmente dall'impiantistica. Servono campi, servono quelle che per gli atleti devono definirsi casa. In questo modo migliorerà il livello e la competitività». E ancora: «So che qui al sud è molto difficile. Mi ricorda molto la situazione nella ia Argentina: pochi pazzi che giocano a rugby e portano avanti da soli quella che è una vera e propria missione. Senza aiuti. Dobbiamo fare in modo che questi aiuti arrivino e noi con la federazione stiamo spingendo». E sulla crescita della nazionale racconta: «È opportuno avere molti atleti di grande livello nello stesso campionato. La massima serie italiana è competitiva ma dobbiamo lavorare ulteriormente. Questo per accorciare la distanza tra noi e le big come la Francia».