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Dai palloni di Frosinone all'impresa di Baldini, nei play-off più dolori che gioie per il Palermo

Nel 2022 la cavalcata trionfale chiusa con due vittorie sul Padova e la promozione in Serie B, nel 1999 il ko col Savoia

Il tecnico del Palermo Silvio Baldini (foto Tullio Puglia)

Una cavalcata trionfale e tre delusioni: il rapporto del Palermo con i play-off non è esattamente idilliaco ma l’ultimo precedente, che due anni fa valse il ritorno tra i cadetti, è anche il più dolce da ricordare. I rosa proveranno a ripetere l’impresa, pur consapevoli che per fare strada nella rincorsa promozione bisogna finire bene il campionato e nell’annata corrente, al netto del successo di venerdì a Bolzano, questo non è successo.

In più, gli ultimi play-off disputati in Serie B hanno un sapore estremamente amaro: nel 2018 il Palermo, che aveva mancato la promozione diretta alla penultima giornata per il rigore alle stelle di Coronado contro il Cesena, superò il Venezia in semifinale (1-1 al Penzo, 1-0 in viale del Fante) e sconfisse anche il Frosinone nella finale d’andata (2-1), ma allo Stirpe si materializzò la rimonta dei padroni di casa (2-0) con una direzione arbitrale estremamente discussa di La Penna (che nei sei anni successivi non è più stato designato per una singola gara dei rosa) e la triste vicenda dei palloni tirati in campo dalla panchina ciociara durante l’assedio degli uomini di Stellone. Un anno dopo il Palermo si era nuovamente qualificato ai play-off, stavolta da terzo in classifica, ma i gravi problemi finanziari portarono alla penalizzazione di 20 punti alla vigilia degli spareggi e al fallimento a campionato finito: da lì iniziò un triennio di purgatorio nelle serie minori, dal quale però i rosa sarebbero riemersi alla grande riuscendo in quell’impresa che fino a quel momento non avevano centrato.

È infatti nel 2022 che il Palermo, guidato da Baldini, ha sfatato il tabù. Nella lotteria dei play-off di Serie C i rosa saltarono i primi due turni grazie al terzo posto in campionato, alle spalle di Bari e Catanzaro, e misero le cose in chiaro fin dalla prima partita: a cadere sotto i colpi di Brunori e compagni furono nell’ordine Triestina (1-2 al Rocco, 1-1 in Sicilia), Entella (1-2 a Chiavari, 2-2 al Barbera dopo che gli ospiti si erano portati sul doppio vantaggio), Feralpisalò (duplice successo rosanero, 0-3 e 1-0) e Padova (due vittorie per 1-0), con la Serie B che divenne realtà.

Dodici mesi prima l’assalto alla cadetteria si era fermato quasi subito, ma il Palermo partiva da molto più lontano avendo chiuso il campionato al settimo posto (dopo aver trascorso gran parte della stagione a metà classifica): i primi due turni andarono alla grande, con un doppio 2-0 al Teramo in casa e alla Juve Stabia in trasferta, ma il doppio confronto con l’Avellino terminò con gli stessi punteggi (1-0 casalingo per entrambe) e il peggior piazzamento in classifica costò ai rosa l’eliminazione.

Nel primo play-off assoluto disputato dal Palermo arrivò la delusione più cocente. Era il 1999 e i rosa, a lungo in testa al loro girone in Serie C1, vennero sorpassati in classifica dalla Fermana alla penultima giornata, cosicché l’accesso alla cadetteria sarebbe dovuto passare dagli spareggi: il Savoia quinto non sembrava un ostacolo insormontabile, ma riuscì a superare la squadra di Morgia con un doppio 1-0. Si trattò dell’unica occasione in cui il Palermo uscì al primo turno: l’auspicio è di non ripeterla nella stagione corrente, ma servirà un atteggiamento diverso dalle ultime settimane.

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