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Da Palermo a Miami: in Florida trionfa Danielle Collins, il suo primo torneo vinto fu quello del Country nel 2021

All’alba dei 30 anni Danielle Collins, che a inizio stagione ha annunciato che lascerà il tennis professionistico a fine 2024, ha conquistato il primo titolo 1000 della carriera. La statunitense, numero 53 del mondo, ha fatto suo oggi il Miami Open, quarto Wta 1000 dell’anno, dotato di un montepremi complessivo pari a 8.770.480 dollari, disputato sui campi in cemento dell’Hard Rock Stadium, in Florida. Molti in Sicilia la ricorderanno trionfatrice nel torneo del Country di Palermo, nel 2021.

In finale a Miami la Collins ha piegato la russa Elena Rybakina, 24enne, numero 4 del ranking internazionale e del seeding, col punteggio di 7-5 6-3. Per la statunitense si tratta del terzo trofeo del circuito femminile in bacheca, dopo i due successi del 2021, centrati appunto nel Wta 250 di Palermo e poi nel 500 di San Josè. In finale ha perso solo in un’occasione, negli Australian Open del 2022. Da domani salirà al gradino 22 del ranking Wta. Per la Rybakina, invece, era la 18esima finale della carriera: 7 i trofei vinti, compresa una prova del Grande Slam, ovvero Wimbledon del 2022.

Quello di Palermo è stato dunque il primo successo di Danielle Collins in un trofeo Wta, a 27 anni. Quella è stata anche la prima volta di un’americana al Palermo Ladies Open, dove Jennifer Capriati non riuscì ad andare oltre i quarti.  Nell'estate di tre anni fa Danielle Collins ha anche visitato il centro storico di Palermo, rimanendo incantata. «Grazie a tutto il pubblico, per noi è fantastico avere di nuovo gli spettatori», disse l'americana dopo aver alzato la Coppa, in considerazione che quello era un momento di ripresa dopo un periodo fortemente condizionato dal Covid.

Danielle Collins è di St. Petersburg, città sul mare della Florida. Il padre è un tennista amatore, lei inizia a giocare sui campi pubblici. Vince il campionato americano under 12 contro una certa Cammie Geady che si diceva dovesse diventare la nuova Sharapova. «Dopo quel successo - ha raccontato Danielle, sempre a Palermo - ho detto ai miei genitori che forse la nuova Sharapova sarei stata io». Ma come fare? In famiglia ci sono poche risorse, non può giocare tornei all’estero. A 16 anni Collins, diventata la migliore under 12 americana, decide di andare al college grazie ad una borsa di studio di 50.000 dollari. In un torneo strappa un set alla Halep. Le chiedono di diventare professionista, lei rifiuta. «La mia retta di un anno, vale più di quel Prix money». Resta all’università della Virginia, nel 2013 e nel 2015 non gioca alcuna partita ufficiale. Vince due titoli americani universitari. Riprende la strada del tennis nei tornei Itf. «Viaggi per settimane, fai sei-sette tornei e magari torni a casa con 180 dollari in tasca. Non è una bella sensazione». Ma il tennis è la sua passione: «Se non giocassi ogni giorno mi annoierei a morte». Nel 2018 si afferma con un salto dal numero 167 del mondo al 35. Nel 2019 è in semifinale agli Australian Open, nel 2020 i quarti al Roland Garros. Poi il primo successo, Palermo. Nel 2022 la finale in Australia e ora, nella sua ultima stagione agonistica, il torneo di Miami. Dove domani sera Sinner cercherà di imitarla, nella finale contro Dimitrov.

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