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Il Palermo attende la sentenza:
come 4 anni fa la Fiorentina
può condannarlo alla serie B

PALERMO. Toccherà anche stavolta alla Fiorentina staccare la spina. Il conto è presto fatto: se dopo le partite di questo pomeriggio i punti di distacco dall’Empoli rimarranno tredici il Palermo sarà matematicamente retrocesso in B a quattro giornate dal termine del campionato.

Dunque, qualsiasi sia il risultato tra i toscani e il Sassuolo, se i viola passeranno al «Barbera» i giochi saranno fatti. Una storia che si ripete, perché esattamente quattro anni fa appunto la squadra gigliata mandò matematicamente i rosa in Serie B, battendoli a Firenze con un gol di Luca Toni.

Due retrocessioni entrambe amare ma lontanissime tra loro. Quell’anno il Palermo era una discreta squadra a cui andò tutto male, infine mise insieme 32 punti e finì in B nonostante giocatori importanti come Sorrentino, Miccoli, Migliaccio, Ilicic, Dybala, Muñoz, Barreto ed Hernandez. Molti rimasero e tornarono immediatamente in A sbaragliando il campionato cadetto. Fu una chiara sconfitta sportiva ma il Palermo era ancora un club vivo, che provava confusamente a fare calcio: niente a che fare col disastro attuale. Niente a che fare con una squadra capace di mettere insieme appena 16 punti in 33 partite, di vincere una sola volta in casa, di offrire nonostante cinque cambi tecnici un calcio regolarmente penoso.

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