Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Salesiani, la conversione di cinque giovani algerini in oratorio: l'episodio in un testo di fine Ottocento

Uno studio realizzato da don Stefano Cortesiano, salesiano che opera nell'istituto di Santa Chiara di Palermo, ha riportato alla luce la storia

Nell’epoca della formazione digitale, dei tutorial motivazionali e delle pedagogie istantanee, tornare a leggere don Bosco significa riscoprire una rivoluzione educativa che non ha mai perso la sua forza. Attraversando una fase storica in cui il mondo sembra tornare a dividersi, in cui le guerre in Medio Oriente accendono antiche paure e nuove diffidenze, l’oratorio continua a essere un luogo di incontro. Non un rifugio neutrale, ma una frontiera viva dove la fede non si impone, si propone. Dove l’altro, anche se differente, non è mai un nemico da convincere ma una persona da conoscere. Ed è così che in uno studio realizzato dal salesiano Don Stefano Cortesiano, che opera nella casa di Santa Chiara a Palermo, emerge un episodio rivelatore.

«Sfogliando le pagine di “Don Bosco e la Pia Società Salesiana” di Albert Du Bois del 1884, si resta colpiti da un episodio apparentemente marginale ma dal significato profondo – afferma don Cortesiano -: cinque ragazzi provenienti dall’Algeria, inizialmente ribelli e diffidenti, cambiano radicalmente grazie non tanto all’intervento diretto del santo, quanto all’azione dei suoi collaboratori. Don Bosco, in quel caso, non riesce neppure ad avvicinarli: viene respinto, graffiato, morso. Ma il suo metodo, il Sistema Preventivo, fa breccia comunque. L’autore, colpito dal fenomeno, scrive: «Egli medesimo, don Bosco, pare un’enciclopedia pedagogica personificata […] Ma s’ingannerebbe chi credesse che il dono delle trasformazioni morali appartenesse solo a lui». Un passaggio che rivela il cuore del sistema educativo salesiano: non un metodo accentrato sul fondatore, ma una comunità educante capace di trasformare le vite».

«L’intuizione nello studio è chiara – prosegue don Cortesiano - il Sistema Preventivo non nasce come teoria pedagogica, ma come esperienza di Fede incarnata. Prima ancora che “ragione, religione e amorevolezza”, i tre pilastri tanto noti a chi frequenta gli ambienti salesiani, rappresentano tre virtù teologali in azione: Speranza, Fede e Carità. Don Bosco educava alla vita e alla santità con una spiritualità concreta, fatta di cortili, sorrisi e presenza. Non scriveva trattati: viveva il Vangelo e lo traduceva nel quotidiano. Ogni ragazzo incontrato era un terreno unico, da coltivare con pazienza e fiducia».
Il Movimento Giovanile Salesiano che nei giorni scorsi ha festeggiato i 50 anni di vita alla presenza del Rettor Maggiore don Fabio Attard in visita a Catania, ha scelto proprio le tre virtù teologali come filo conduttore del cammino formativo: “Gioiosi nella Speranza”, “Saldi nella Fede”, “Operosi nella Carità” nel triennio 2024-2027.

«In un tempo che frammenta relazioni e identità – conclude don Cortesiano -, il messaggio di don Bosco risuona più che mai: non si può educare senza un cuore credente, senza speranza, senza amore concreto. Don Bosco non fu uno slogan né un personaggio da calendario. Fu e resta un uomo di Fede che trasformò la pedagogia in Vangelo vissuto. E forse, la sua lezione più grande per noi è questa: prima di formare teste, bisogna saper toccare i cuori. Ma soprattutto c'è uno stile educativo personalizzato, non unico ma cangiante perché le persone non sono mai le stesse ed un modo che può funzionare con un ragazzo non è detto funzioni con un altro; ma soprattutto uno stile che mette il bene del ragazzo al centro; non è don Bosco il protagonista, anzi è capace di farsi da parte ove necessario, farsi da parte dove sa che lui non può arrivare. Pedagogia personificata e bene dell’educando messo al centro; già nel 1800 don Bosco scriveva con la sua vita e il suo modo di fare manuali di pedagogia senza conoscere ancora Piaget, Dewey o la Montessori.  A Valdocco avvengono miracoli perché non è don Bosco che opera, ma è la comunità educante».

Caricamento commenti

Commenta la notizia